Fiume Nocella, dal sit-in al dossier per farne una riserva Raccolte cento firme per una «conversione ecologica»

Il fiume Nocella risplendeva di acqua pulita durante il sit-in. La marea che in pochi minuti ha colorato le acque e i sassi di nero, sterminando centinaia di animali, è al momento un ricordo datato 5 agosto. I volontari dell’associazione San Cataldo baia della legalità sono rimasti lì, giorno e notte, pre tre giorni di fila, come avevano promesso, ma non lo hanno fatto da soli. Certo, non ci sarà stata l’affluenza dei grandi eventi, ma qualcosa si muove nella zona: l’idea, ambiziosa, è quella di raccogliere firme da presentare a corredo di un corposo dossier con elencate caratteristiche storiche, archeologiche e naturalistiche dell’area del fiume e tattiche progettuali per rendere quel terreno sul quale solo nell’ultimo anno sono stati denunciati una trentina di sversamenti, un’area protetta. «Abbiamo raccolto oltre cento firme per l’istituzione dell’area protetta e anche contro il centro rifiuti della contrada Paterna» racconta Eva Deak, membro dell’associazione, che ci tiene anche a mettere l’accento sull’importanza, durante il sit-in, della visita di Don Davide Rasa e dei fedeli di Terrasini, che hanno anche celebrato la benedizione del fiume. «Il fatto stesso che un sacerdote – continua Deak – si sia espresso pubblicamente contro lo scempio del Nocella e sia venuto insieme a parrocchiani laggiù è stato molto significativo».

«Ho sentito mie le Parole di Papà Francesco mentre ammiravo il Fiume Nocella – dice Padre Rasa, che ha affidato la propria emozione ai social – “La terra è ferita, serve una conversione ecologica”. Uniti più di prima per valorizzare il nostro territorio, rispettare, far rinascere quanto di più bello abbiamo a disposizione! Papa Francesco ci ricorda “La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare”. Proprio così proteggiamo la nostra Casa Comune! Mettiamoci subito a lavoro, prima che la natura stessa possa ribellarsi!».

E subito al lavoro si sono messi in molti: sono ben sedici le firme dei tecnici sul dossier coordinato dal professore Giovanni Polizzi per richiedere la creazione della riserva naturale Valle del fiume Nocella e effluenti. Un documento corposo che passa ai raggi X l’intero territorio che da Sagana arriva fino alla baia di San Cataldo attraversando otto Comuni: Terrasini, Trappeto, Partinico, Borgetto, Montelepre, Giardinello, Monreale e Carini. Dalla «relazione geomorfologica dell’area di Montelepre e Sagana» a quella geopaleotologica, con l’elenco di tutti i fossili ritrovati, dalla descrizione dei giacimenti di gesso in località Lo Zucco alle «emergenze floristiche e vegetazionali», fino al «checklist parziale della flora vascolare presso la stazione Lo Zucco Montelepre», che annovera ben 105 specie diverse di piante, mentre sono 56 le specie di uccelli che nidificano nell’area, più altre nove che invece la scelgono per svernare, alcune delle quali ritenute a forte rischio in tutta Italia e che trarrebbero indubbi benefici dall’istituzione di una riserva. È un lavoro certosino quello dei tecnici volontari, che non hanno omesso una parte progettuale.

«Il territorio settentrionale della Piana di Partinico, a circa 30 chilometri da Palermo – si legge nel dossier – presenta numerose particolarità paesaggistiche, ambientali e storiche, che ancora oggi, malgrado le continue deturpazioni, sono chiaramente riscontrabili ma richiedono tutela. Il paesaggio è marcato dalla presenza dell‟acqua che, con il Fiume Nocella e i torrenti che in esso si riversano, attraversa i numerosi appezzamenti agricoli che si stendono da Est a Ovest, dai Monti di Palermo al mare. La scelta di occuparsi di un territorio come quello attraversato dal fiume Nocella, i suoi affluenti e la foce, nasce dalla consapevolezza che la fascia costiera e l’entroterra in cui il Nocella nasce e riceve i suoi affluenti, è caratterizzata da un paesaggio rurale incantevole e ancora libero, in gran parte, da costruzioni. La metodologia adottata per la realizzazione delle analisi curate da esperti (secondo un approccio pluridisciplinare generale e particolare) e i sopralluoghi svolti nel corso dello studio, hanno evidenziato un quadro abbastanza chiaro, ancorato a diverse tematiche “critiche di base”, riguardanti i principali aspetti ecologici del territorio». E questa scelta potrebbe portare un incremento sia turistico che economico, oltre che fermare – si spera – definitivamente il fenomeno degli sversamenti nel Nocella e nei suoi affluenti, riqualificando non solo un’area, ma tutta una costa.  


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