Petralia Sottana è l'ultimo di una lunga serie di Comuni che chiede al governo di poter utilizzare il personale del comparto più chiacchierato. Con la proposta di riordino del settore. «Si dice che siamo un esercito, chi è al potere deve trovare il modo di farci lavorare meglio»
Fateci usare i forestali, l’appello delle Madonie alla Regione «Serve programmazione ma la politica rincorre l’emergenza»
«Si dice che siamo un esercito, ma è la politica ad aver creato questo mostro e chi è al potere deve trovare il modo di farci lavorare meglio». Michele Mogavero è un operaio forestale che gestisce il blog del corpo più chiacchierato della Regione, in cui quasi quotidianamente posta le azioni dei suoi colleghi e le dichiarazioni su di essi che, a più riprese, fanno tanti esponenti politici. Mogavero sa che i forestali a breve, con l’arrivo dell’estate, saranno nuovamente sotto l’occhio del ciclone, come simbolo di spreco e malagestione. Ma sa anche che le loro mansioni sono sempre più richieste.
L’ultima prova in tal senso è il Comune di Petralia Sottana, che ha convocato per oggi un ordine del giorno, attraverso la formula del consiglio comunale aperto, che è proprio relativo al «riordino del settore forestale». L’obiettivo, come spiega il sindaco Leonardo Iuri Neglia, è di «sollecitare la Regione per rendere il comparto utile alla comunità. Siamo ancora in una fase di transizione, si è unita la vertenza sindacale alle necessità dei territori».
Nella proposta di deliberazione si intende appoggiare la proposta di legge promossa lo scorso 5 aprile e portata avanti dai sindacati. Che, tra le altre cose, chiede di poter inserire, una volta avviato il processo di stabilizzazione, anche un ricambio generazionale «senza il quale, fra qualche anno, vista l’età media degli attuali lavoratori, parleremo di questo comparto al passato». Secondo Mogavero, inoltre, con la proposta di riforma del comparto forestale si potrebbe direttamente eliminare il pericolo degli incendi, lavorando sulla prevenzione. E si potrebbe risparmiare parecchio – dice ancora l’operaio – Un’ora di Canadair costa alla collettività tra i 12 e i 13mila euro: l’anno scorso ci sono state 886 ore di utilizzo di questi mezzi, fate voi il conto di quanto si è speso. La prevenzione conviene a tutti».
Ecco perché sono sempre di più, quindi, i paesi e le città del Palermitano che chiedono al dipartimento di poter adoperare i forestali nella cura del verde pubblico e delle scuole, nella pulizia delle cunette delle strade provinciali, nella pulizia dei fondali di fiumi e torrenti. Insomma: c’è tanto da fare. «Chiediamo lavoro e non assistenzialismo» rivendica Mogavero. Ma la richiesta da parte dei Comuni di poter utilizzare il corpo regionale dei forestali va avanti da quasi dieci anni.
«Il primo a fare un’azione del genere fu Isnello nel 2010 – ricorda ancora – Quella volta riunimmo i sindaci delle Madonie, insieme ai lavoratori, in cui chiedevamo l’aumento delle giornate ma anche, e soprattutto, che quando finisce la campagna antincendio di poterci dedicare a tutto il resto. E da quella volta in poi il comprensorio madonita ha aderito a questa piattaforma. Poi ci si è fermati, ma adesso il fenomeno sta riprendendo». Quel che serve, secondo il dirigente aziendale Gaetano Guarino, è «la programmazione. E lo diciamo da anni. Sembra quasi che si rincorra l’emergenza, perché fa bene alla politica e a chi ci guadagna. In ogni caso – ricorda ancora Guarino – è innegabile che la preparazione dei forestali in certi ambiti è unica. E voglio ricordare che la legge che permette di utilizzare i forestali nelle città esiste già, è la n°16 del 1996 che poi è stata modificata dalla n°14 del 2006. Si tratta solo di realizzare una convenzione tra il singolo Comune e la Regione».
Anche il presidente Nello Musumeci da tempo spinge sull’utilizzo dei forestali in maniera più ampia. O no? «A parole sì – osserva Mogavero – dice che non ci farà avere un giorno di riposo. Ma dove sono i fatti? Lui imputa la colpa a Roma, ma quel che conta è l’assenza della politica». Mentre Guarino sottolinea che «di antincendio si comincerà a parlare, se va bene, a fine mese. Se noi invece utilizzassimo gli operai forestali anche in inverno non ci sarebbero inondazioni, non ci sarebbero smottamenti e frane, calamità naturali ed emergenze varie».