Facce sui muri: molte facce e pochi slogan ci chiedono il voto

Cari redattori di Iblalab, voi, che siete cresciuti con la Seconda Repubblica, non avete fatto in tempo a vederli, ma fidatevi di un collaboratore anziano: fino a vent’anni fa nessun manifesto elettorale sfoggiava faccioni sorridenti, ma soltanto austeri simboli di partito accompagnati da un semplice imperativo (“Votate…”) o, nelle grandi occasioni, da slogan bellicosi, propri di schieramenti l’un contro l’altro armati per il bene della Nazione tutta.

I primi faccioni apparvero con le elezioni dirette dei sindaci. Da allora, un fiume in piena: da un paio di mesi, poi, non c’è muro, palizzata o murassecco della nostra provincia che non sia sovrastato dai faccioni. Sorridenti. Eleganti. Seducenti. Artisticamente illuminati o photoshopritoccati.

È, appunto, il trionfo della faccia, perché i simboli di partito e gli slogan sono miniaturizzati, considerati – è chiaro – del tutto ininfluenti.

Votiamo facce, sorrisi, promesse implicite: che motivo c’è di sprecare parole, idee, semplicissimi concetti?

La guerra delle affissioni è combattuta con armi prevalentemente non convenzionali: pare siano spariti i militanti di partito che nottetempo si affrontavano in squadre collamunite per conquistarsi i più strategici metri quadrati di muro. Oggi, si dice, l’affissione clandestina è diventata un mestiere, anche perché è lecito dubitare che i partiti, al di là delle apparenze e dei foraggiamenti statali, esistano davvero: e, come molti mestieri in Sicilia, pare che possano esercitarlo solo maestranze selezionatissime gradite agli amici. Degli amici.

Dal punto di vista logistico, sembra interrotta l’usanza di affiggere sui cassonetti della spazzatura: forse è la conseguenza delle amministrative ultime scorse, in occasione delle quali qualcuno fece notare che tali affissioni veicolavano connessioni subliminali impreviste e maleodoranti. In compenso, si nota quest’anno la tendenza a occupare massicciamente rotonde stradali, svincoli, curve e cantunere: speriamo che i cittadini, almeno quando sono al volante, siano poco interessati…

I più discreti, strano a dirsi, sono i candidati presidenti: i candidati consiglieri, invece, straripano; molti dimenticando, peraltro, di aggiungere al loro sorriso il suggerimento del candidato presidente da votare contestualmente.

Ma perché l’elettore dovrebbe fidarsi di una faccia? Per lo stesso motivo per cui si fida di una griffe, probabilmente. La faccia è riconoscibile, si sa, il nome molto meno: e poi la nostra è terra di omonimi, spesso militanti in schieramenti diversi. Cosa può identificare, cioè distinguere, meglio di una faccia?

In certi casi, è evidente che il candidato non ha badato a spese, e il fotografo e il tipografo si fregano le mani, soddisfatti. Qualcuno, che si è riciclato da partito a partito, ha deciso invece di riciclare anche la sua foto, identica a quella dei manifesti pregressi, a parte il necessario cambiamento del simbolo di partito (ma, allora, servono!?!).

Cosa può fare il cittadino, per reagire all’overdose di faccioni? Pretendere che ogni tanto costoro ci parlino con umane parole, come si faceva ai tempi dei vecchi comizi? Costituirsi in comitato e chiedere ai candidati di pagare i danni per leso decoro urbano? Aspettare pazientemente che un acquazzone faccia giustizia?

Oppure piazzarsi di fronte al primo candidato che incontra per strada (ammesso che costoro ancora passeggino per le strade) e chiedergli: “scusi, ma lei è proprio sicuro che i cittadini guardino i manifesti? E se la somma di troppi manifesti equivalesse a zero?”. 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]