Expo, Crocetta si difende e contrattacca «Cluster aperto, possibile azione civile»

«Non è vero che il cluster BioMediterraneo è stato chiuso, non so a chi giovi esasperare la questione». Parole del governatore Rosario Crocetta che sulla situazione della Regione Sicilia all‘Expo di Milano passa al contrattacco. Gli fa eco anche il responsabile unico del cluster ed ex assessore, Dario Cartabellotta: «Non è assolutamente vero che la Sicilia sia pronta a lasciare Expo, anzi. Le difficoltà iniziali dovute all’allestimento si stano risolvendo. Le attività nel cluster sono in corso per arrivare presto all’inaugurazione. La faremo quando sarà pronto il padiglione del Libano».

Affermazioni a cui fanno seguito quelle pronunciate durante la conferenza stampa del primo pomeriggio: «L’Expo non può danneggiare la Sicilia in questo modo – ribadisce il presidente – Se la Regione ha una colpa è quella di aver accettato un padiglione in questo modo. Dovevamo subito rifiutare di partire in quel modo. Probabilmente la voglia di fare e di aprire ha avuto il sopravvento. Ma non abbiamo intenzione di chiudere niente. Anzi vogliamo rilanciare l’immagine di questo Cluster, che non è affatto chiuso. Al contrario. Non è vero che non si fanno attività: abbiamo già promosso Lampedusa e le isole minori, avviato iniziative per la promozione di prodotti tipici dell’Isola come i vini e i capperi. Ogni giorno ci sono delle manifestazioni. Forse quello che è mancato è stata la comunicazione, con la conseguenza che le uniche immagini passate sulla stampa sono la pulizia del padiglione con Cartabellotta (responsabile unico, ndr) che spazza a terra».

Ieri era trapelato il contenuto di una lettera che lo stesso Cartabellotta avrebbe inviato all’organizzazione dell’esposizione universale in cui si annunciava la decisione di «sospendere ogni attività dell’area comune sino a quando non saranno i risolti i problemi segnalati e i necessari atti a garantire la sicurezza degli operatori e visitatori». Dopo una notte, la posizione sarebbe cambiata. «Basta recarsi all’Expo – afferma Crocetta – per constatare che il cluster è lì e sarebbe persino una sciagura chiuderlo. Abbiamo solo trasmesso una nota agli organizzatori perché risolvano immediatamente alcune disfunzioni non imputabili alla Sicilia».

Il cluster Bio Mediterraneo è un padiglione che include undici nazioni. La Sicilia è l’ente capofila per un impegno di spesa previsto di tre milioni di euro, non ancora saldato. «La Regione – commenta Cartabellotta – è pronta a guidare tutte le attività del cluster, e sono certo che Expo manterrà fede alle nostre aspettative». 

Il governatore precisa che il «padiglione Sicilia funziona fin dal primo giorno con grandi risultati ed è gestito dall’assessorato alle Attività produttive», mentre il cluster BioMed «ha avuto problemi nella struttura ma che sono imputabili agli organizzatori di Expo». Quindi annuncia la possibilità di un’azione civile. «Se i danni si dovessero protrarre valuterò la possibilità di un’azione civile. In realtà già ci sarebbero le condizioni, perché alla Sicilia è stato fatto un danno tremendo. Ho contattato sia il ministro Martina sia i responsabili di Expo che hanno garantito soluzioni immediate per risolvere le disfunzioni del cluster BioMediterraneo. Sentirò l’avvocatura dello Stato per valutare se è percorribile la strada di un risarcimento danni. Da parte della Regione ci sono state solo alcune ingenuità organizzative». 

Quindi ricuce lo strappo con il responsabile unico del cluster, Cartbellotta. «Non c’è nessuna frattura, ma quando ci sono dei problemi mi piace essere leale. L’attività ispettiva, di controllo e verifica mi sembra un’azione corretta. Penso che in questa vicenda Expo abbia le colpe maggiori, ma per amore di verità è necessario andare a guardare quello che è avvenuto nell’organizzazione, capire se ci sono delle responsabilità da parte della Regione. E’ chiaro che abbiamo l’obbligo di un comitato di supporto e ispezione per fare chiarezza in un’ottica di trasparenza e tutela degli interessi dei siciliani. Non si tratta di un’azione di carattere censorio nei confronti di Cartabellotta, anzi è a sua garanzia. Non c’è nessun atto di lesa maestà. E’ giusto che ci sia un comitato di vigilanza – ha proseguito – un controllo analogo sarà fatto dalla ragioneria ma questo non lede assolutamente né l’immagine né le competenze del responsabile unico del cluster Cartabellotta ma semmai diventa per lui una sorta di garanzia».

Una stoccata parte invece all’indirizzo dell’ex assessore Ezechia Paolo Reale: «Ha firmato un atto gestionale – attacca il governatore – la convenzione con Expo Milano, che non poteva firmare, perché a siglarla doveva essere il direttore generale. Poi ha conferito l’incarico di commissario a Cartabellotta in maniera incontrollata, perché questa nomina spettava alla giunta. Forse l’assessore visto che stava andando via, ha pensato di dover fare le cose velocemente». 

L’assessore regionale all’Agricoltura, Nino Caleca, prova a gettare acqua sul fuoco e a smorzare le polemiche: «La priorità è fare ripartire la Sicilia nel modo migliore dentro l’Expo e posso assicurare che il cluster Mediterraneo sarà bellissimo». Ma da Caleca arriva anche un’assicurazione. «Non un centesimo di soldi pubblici saranno spesi invano e di ogni centesimo daremo conto  Pubblicheremo sul sito entrate e uscite. Abbiamo speso tre milioni di euro per porre la Sicilia al centro del Mediterraneo e mi impegno a dare conto di ogni centesimo utilizzato». 


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