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Ex Province, zero garanzie su assistenza ai disabili Da settembre niente soldi per bollette delle scuole
Dagli istituti superiori di Siracusa a quelli di Enna, passando per i licei agrigentini. Da settembre i presidi non potranno più contare su un solo centesimo da parte delle ex Province per pagare le utenze. I conti in rosso dei Liberi consorzi siciliani si traducono in zero servizi, già dall’inizio del prossimo anno scolastico. Oltre alla viabilità provinciale ridotta ormai a colabrodo, per la cui manutenzione non ci sono soldi da anni, oltre all’edilizia scolastica, andata avanti di rattoppo in rattoppo in assenza di risorse, da settembre non resteranno nemmeno le somme per le bollette. «Per pagare le utenze degli istituti superiori – racconta Daniela Rizzuto, rsu Cisl del Libero consorzio ennese – i presidi dovranno ricorrere ai debiti fuori bilancio, senza copertura, insomma, rischiando quindi di rispondere di tasca propria quelle somme». Nella sola provincia di Enna gli istituti scolastici solo 14, oltre 20 in quelle di Siracusa e Agrigento.
Non va meglio guardando ai servizi ai disabili che gli Enti di area vasta fornivano a livello territoriale. Non ci saranno più scuolabus, assistenza nelle classi ai bambini disabili, attività pomeridiane extrascolastiche. Tutti servizi che, in un modo o nell’altro, i bilanci seppur sgangherati del 2015 hanno permesso di garantire attraverso gli avanzi d’amministrazione, mentre il 2016 sarà solo lacrime e sangue.
La scadenza del prossimo 31 luglio sarà solo l’inizio, i nodi al pettine che si prospettano tra due mesi non presagiscono niente di buono. «Anche sul fronte della manutenzione stradale – accusa Gianni Rizzotto rsu Cgil del Libero consorzio di Siracusa – facciamo solo ordinanze di chiusura al traffico per frane».
Insomma, come l’assessora Luisa Lantieri aveva già ammesso: la situazione è disastrosa. La prossima settimana sarà convocata una giunta regionale per affrontare la questione delle ex Province e a quell’appuntamento si arriverà con una relazione sull’attuale situazione degli Enti a cui stanno lavorando gli uffici dell’assessorato alle Autonomie locali.
Quella vissuta dalle ex Province è una vicenda su cui si era già espressa la deputata pentastellata Maria Marzana, che aveva parlato di «beffa» ai danni della Sicilia, che «subisce i disastrosi effetti della legge Delrio, che taglia soldi per personale e servizi, e allo stesso tempo viene tagliata fuori dalla ripartizione dei fondi per l’assistenza specialistica agli studenti con disabilità».
«Escludere dalla ripartizione dei fondi per l’assistenza agli studenti con disabilità gli Enti locali siciliani – ha aggiunto Marzana – significa far pagare a famiglie e studenti più svantaggiati i costi di una politica regionale e nazionale discriminatoria, inefficiente e caotica».