Passa in commissione un testo che punta allo slittamento di almeno sei mesi, ma sulla riforma vigente pesano come un macigno le valutazioni della Corte costituzionale, che mettono in discussione l'intero impianto elettorale
Ex Province, le elezioni vanno verso il rinvio Voto previsto per il 2022, ma potrebbe saltare
Le elezioni di secondo livello per la nomina di presidenti e consigli dei Liberi consorzi vanno spedite verso il rinvio. Oggi il tema era nell’ordine del giorno della commissione parlamentare Affari istituzionali dell’Ars, che a maggioranza, con la sola astensione del presidente, il forzista Stefano Pellegrino e dei due componenti del Movimento 5 Stelle, ha dato il via libera a un disegno che punta a posticipare il voto, previsto per delibera di giunta per il prossimo 22 gennaio.
«Abbiamo approvato un testo che domani sarà esaminato all’Aula» dice a MeridioNews Antonello Cracolici, deputato del Partito democratico e membro della prima commissione». Fissato a domani a mezzogiorno il termine ultimo per presentare emendamenti, poi il testo passerà l’esame dell’Assemblea regionale per il voto finale, che potrebbe arrivare già domani o al più tardi la prossima settimana.
Le elezioni slitteranno di almeno sei mesi, «saranno fissate tra giungo a dicembre – prosegue Cracolici – ma si pone un problema che riguarda la sentenza della Corte costituzionale che ci pone la necessità di intervenire sul meccanismo istituzionale». Interventi che richiederanno una vera e propria riforma «almeno sul sistema elettorale», per usare le parole del deputato, visto che gli appunti della Corte riguardano gran parte degli aspetti legati al voto, su tutti la democraticità del sistema disegnato dalla riforma Crocetta e di fatto mai entrato realmente in funzione.