La società che fino a oggi ha gestito gli impianti pubblici sul versante sud non andrà avanti senza una concessione a lungo termine: «Nonostante i terreni siano di nostra proprietà, le condizioni proposte sono inaccettabili», dichiara l'amministratore Francesco Russo. Il sindaco di Nicolosi: «Pronti a mutuo per espropriarli»
Etna, a rischio l’apertura della stagione invernale Proprietari dei terreni contro il Comune di Nicolosi
«Potete scriverlo: la stagione invernale sull’Etna è a rischio». Francesco Russo, l’amministratore unico di Funivia dell’Etna, società che gestisce gli impianti sul versante sud del vulcano, è chiaro. A rendere problematica l’apertura della seggiovia e degli altri impianti di risalita è la diatriba – ormai storica – con il Comune di Nicolosi. L’ente, infatti, è proprietario delle strutture ma impossibilitato a gestirle direttamente a causa dei costi elevati. A ciò va aggiunto un particolare non da poco: i terreni in cui sono stati realizzati gli impianti appartengono al gruppo Russo-Morosoli, di cui fa parte Funivia dell’Etna.
«Una storia che ha dell’assurdo – dichiara Russo -. Ci troviamo con un Comune che prima realizza delle strutture con soldi pubblici su terreni privati, e poi non si decide a creare le condizioni affinché questa situazione si risolva». Il riferimento va al mancato completamento della procedura di espropriazione – i cui motivi «andrebbero chiesti all’amministrazione comunale» – ma anche al rifiuto del Comune di Nicolosi della proposta da parte dell’azienda di stipulare una concessione che garantisse sul lungo periodo a quest’ultima la gestione delle strutture.
«Anni addietro ci provò mio padre, adesso è toccato a me ricevere le porte in faccia», commenta Russo, sostenendo che per il Comune non ci sarebbero motivi per contrastare la risoluzione della disputa: «Abbiamo proposto di avere in gestione gli impianti per 29 anni, nel corso dei quali ci occuperemmo di effettuare gli espropri dei terreni di proprietà di terzi e chiaramente – continua Russo – gli investimenti necessari per rendere fruibili le strutture». Offerta davanti alla quale il Comune ha risposto proponendo una concessione di soli sei anni: «Si tratta di un arco di tempo troppo risicato – critica l’amministratore della Funivia dell’Etna -. Il sindaco dovrebbe spiegare come riusciremmo a rientrare dagli investimenti in soli sei anni, quando sappiamo tutti che lo scenario dell’Etna è estremamente variabile e non dà garanzie».
Per turisti e amanti dello sci, dunque, il futuro potrebbe riservare qualche spiacevole sorpresa: «Per noi non sarebbe una sorpresa – conclude Russo -. Serve un investimento di oltre 250mila euro e diversi interventi di manutenzione, per fare i quali servirebbe tempo mentre sull’Etna c’è già la neve». Si mostra invece meno preoccupato il sindaco di Nicolosi Nino Borzì: «La Funivia dell’Etna ha dichiarato che la stagione è a rischio? Mi sembra esagerato, in ogni caso a oggi non abbiamo ricevuto alcuna nuova proposta», dichiara il primo cittadino a MeridioNews.
Sulla decisione dell’azienda di non aprire gli impianti senza avere la certezza di poter contare su una concessione a medio-lungo termine, Borzì commenta: «Abbiamo proposto sei anni e hanno rifiutato. Dicono che sono troppo pochi? Ci dimostrino perché, e comunque 250mila euro per l’avvio delle strutture mi sembra una cifra esagerata». Infine, a dimostrazione che la diatriba sia destinata a continuare, arriva la conferma della volontà di accendere un mutuo per acquisire i terreni: «L’ho già detto in consiglio comunale. Se non si riuscirà a trovare una soluzione, la strada da percorrere sarà quella».