Sono l’equivalente dei mondiali di calcio con un gioco che ha fatto la storia raccogliendo una comunità con milioni e milioni di giocatori sparsi in ogni angolo del globo. Serve questa premessa per cercare di capire, anche per chi non è appassionato di videogiochi, la portata del risultato di Marco Ragusa, 24enne palermitano e player professionista. Vengeur – questo il nickname utilizzato da Ragusa che fa parte del team Myztro Gaming – si è classificato al terzo posto nel mondiale della Quake Pro League. L’appuntamento finale si è svolto nei giorni scorsi a Dallas, in Texas, dopo tre anni di eventi a distanza a causa della pandemia da Covid-19. Ragusa è riuscito ancora una volta a portare in alto la bandiera dell’Italia confermando il risultato del 2022 e dopo l’incredibile vittoria del 2021. Edizione, quest’ultima, che ha sancito il primo sigillo di un giocatore italiano in questa competizione.
Lo scorso anno Ragusa è stato insignito anche agli Italian Esports Awards (IEA), il premio che celebra le eccellenze del mondo degli eSports in Italia. «Abbiamo iniziato già l’anno scorso con gli eventi dal vivo ed è sicuramente sempre emozionante ritrovarsi a competere faccia a faccia – spiega a MeridioNews – quest’anno il QuakeCon è tornato dal vivo a Dallas ed è stata sicuramente una bellissima esperienza, gli spettatori dal vivo rendono tutto molto più emozionante e puro». Ma cos’è Quake? L’ultima versione del videogame, nato nel 1996, si chiama Quake Champions. Lo schema è rimasto sempre uguale: si tratta di uno sparatutto in prima persona in cui gli avversari si affrontano all’interno di alcune arene e utilizzando delle arme futuristiche. La modalità con cui si è svolto il torneo in Texas, ma anche tutta la fase preliminare, prevedeva dei duelli uno contro uno al meglio delle tre mappe. Durante la stagione regolare Vengeur ha vinto 14 partite – mettendo insieme un premio di 6000 dollari – perdendone soltanto una contro il player americano Rapha.
Nelle finali a Dallas – con tutte le partite trasmesse in diretta online – Ragusa ha vinto i primi due round per poi perdere contro il compagno di squadre ungherese Raisy. «Diciamo che per me qualsiasi cosa che non sia il primo posto è un fallimento ma sono felice di molte cose in questo torneo – continua – ho faticato ad ingranare la marcia all’inizio per poi giocare meglio e meglio, con qualche decisione migliore avrei sicuramente potuto affrontare Rapha nella Grand Final ma un terzo posto al QuakeCon a Dallas sicuramente non è un risultato da buttare, anzi. Quest’anno abbiamo avuto molti spettatori dal vivo e online credo che Quake abbia avuto un picco di visualizzazioni live di circa 20mila utenti con tutti gli stream sommati, direi un gran passo in avanti rispetto l’anno scorso». Nel mondo dei videogiochi per Ragusa però non c’è solo Quake: «Durante la regular season di solito non tocco nessun altro FPS ma durante l’off season gioco a un po’ di tutto – spiega – vario da Diablo IV a CS:GO a Microsoft Flight simulator o simulatori di guida, diciamo che sono un grande appassionato della realtà virtuale e mi diletto in quello nel tempo libero»
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