Un 30enne siciliano, che ha svolto gli esami alla Corte d'Appello di Palermo ed era stato giudicato insufficiente, si è rivolto al Cga che per due volte gli ha dato ragione, ritenendo fondate le contestazioni avanzate dai suoi avvocati. Le prove sono state corrette tre volte
Esami di avvocato, accolto ricorso di un agrigentino «Giudizio su scritti era senza adeguata motivazione»
Ammesso all’esame di orale di avvocato dopo due ricorsi al tribunale amministrativo, entrambi vinti. Così, alla terza volta, una commissione ha dichiarato sufficienti le prove scritte di un 30enne di Agrigento che potrà sostenere la seconda parte del test per l’idoneità all’esercizio della professione.
Il giovane siciliano ha partecipato agli scritti alla Corte d’Appello di Palermo. Le prove sono state corrette dalla commissione istituita alla Corte d’Appello di Lecce, che ha attribuito agli elaborati un voto insufficiente per l’ammissione alla prova orale. Il 30enne agrigentino però si è rivolto agli avvocati che hanno fatto ricorso, contestando due elementi: che il giudizio non era accompagnato da adeguata motivazione e che la commissione era composta in maniera irregolare, perché mancante dei docenti universitari.
I legali Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia hanno chiesto quindi l’annullamento, previa sospensione, del provvedimento di mancata ammissione alle prove orali, nonché dei verbali formati dalla commissione esaminatrice. Il ministero della Giustizia, rappresentato e difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo, ha chiesto il rigetto del ricorso. Il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana ha invece accolto l’istanza cautelare avanzata dagli avvocati, ritenendo fondate entrambe le contestazioni, e ha disposto una nuova correzione degli scritti da parte di una nuova commissione, mediante un motivato giudizio.
Anche la seconda commissione ha attribuito all’elaborato di diritto civile un giudizio insufficiente, ma anche in questo caso l’aspirante avvocato si è rivolto al Cga, ritenendo «il giudizio apodittico che si esauriva in una mera formula di stile». E anche questa volta i giudici amministrativi gli hanno dato ragione, ordinando una terza correzione della prova di diritto civile da parte di una commissione istituita alla Corte d’Appello di Caltanissetta.
E stavolta è andata bene per il 30enne, visto che la commissione ha attribuito all’elaborato un voto sufficiente. Il candidato è quindi stato ammesso a sostenere le ultime prove d’esame previste e ha superato gli orali, «ottenendo – sottolineano i suoi avvocati – il diritto all’iscrizione all’albo degli avvocati, con conseguente cessazione della materia del contendere in relazione al giudizio pendente contro il ministero della Giustizia».