Tredicesima edizione dell'opportunità per i giocatori in attesa di tesseramento. «L'obiettivo è offrire ai ragazzi un modo per avere visibilità», spiega a MeridioNews il responsabile Umberto Calaio. Già fissate le amichevoli con Catania, Reggina e Sicula Leonzio
Equipe Sicilia, il progetto per calciatori senza contratto «Stare a casa è inutile: offriamo vetrina per allenarsi»
Per il tredicesimo anno consecutivo parte Equipe Sicilia, il progetto rivolto ai calciatori in attesa di tesseramento che hanno così l’opportunità di allenarsi come si fa in ritiro, farsi notare e anche farsi trovare pronti da squadre che potrebbero essere interessate alle loro prestazioni. Un progetto che registra, ogni anno, sempre più partecipazioni e che vede protagoniste figure prestigiose del panorama calcistico siciliano.
A coordinare il tutto sarà come sempre il responsabile Umberto Calaiò. «L’obiettivo è quello di aiutare i ragazzi mettendoli nella giusta collocazione in pieno periodo di mercato – spiega a MeridioNews Calaiò – Stando a casa, sicuramente non si viene cercati da nessuno, se non ci si allena e non si gioca, non c’è possibilità di mettersi in mostra». Una macchina ormai ben organizzata e frutto dell’esperienza accumulata anche nelle scorse estati. «Nei precedenti dodici anni, la nostra organizzazione ha lasciato sempre qualcosa, ci interessa preparare questi calciatori senza secondi fini e riusciamo a farlo anche grazie ai nostri partner. Abbiamo la possibilità di fare delle amichevoli importanti per dare una vetrina a tutti».
Anche per quest’anno, Calaià ha scelto dei collaboratori molto esperti: il tecnico è Alfonso “Fofò” Ammirata, ex Gela, Igea Virtus e Palermo Primavera. A ricoprire il ruolo di direttore generale è Rosario Argento, che ha fatto la storia delle giovanili del Palermo vincendo, tra le altre cose, anche uno scudetto con la Primavera nel 2009. Il direttore sportivo è “Re” Giorgio Corona, attaccante ex bandiera di Catania e Messina. Fra i partecipanti anche calciatori dal passato importante, come il testimonial Desiderio Garufo, Pietro Balistreri e Paolo Carbonaro.
«Sicuramente, in questo periodo, è più difficile farsi strada nel mondo del calcio – aggiunge il responsabile – Il sistema ha scartato molte persone, basti pensare che prima c’era una categoria come la C2 dove c’erano 54 squadre, ovvero un migliaio di giocatori e tutti quelli che lavorano in ambito sportivo. Le sofferenze ci sono – continua – perché non sempre si riesce ad affrontare il calcio in maniera aziendale». E a proposito delle amichevoli, già fissate quelle con Catania, Sicula Leonzio e Reggina. «Una squadra ha giocatori con contratto di lavoro, l’altra ha giocatori senza contratto. Le giochiamo – ribadisce Calaiò – sempre nella speranza di poter dare visibilità ai nostri calciatori».
Equipe ha già segnato un gol nel sociale con il progetto Extra, dedicato ai ragazzi extracomunitari per dare loro una speranza. «L’esigenza era quella di poterli fare allenare. Chi viene qui non lo fa solo per scappare dalla guerra, ma anche per poter inseguire una speranza, magari anche nel mondo del calcio – afferma Calaiò – Qualcuno c’è riuscito, altri no ma con noi tutti hanno l’opportunità di crescere e di avere un’alfabetizzazione calcistica. È un progetto che, comunque vada, è vincente, perché toglie dalla strada ragazzi che difficilmente potrebbero avere delle grandi possibilità».
Non solo rilancio nel mondo del calcio, Equipe adesso punta anche a lanciare i ragazzi verso uno sport che rappresenta un sogno. «Lo facciamo col progetto Escolinha, un percorso iniziato con Ignazio Arcoleo otto anni fa. È un modo – dice – per dare la possibilità ai giovani che vengono osservati dai miei collaboratori, ma anche dal direttore Argento. Cerchiamo di dare spazio ai gruppi di giovanissimi e allievi che sono quelli che poi potranno essere inseriti nelle società professionistiche. Abbiamo già visto qualcosa di buono – conclude – che arriva anche da altre parti della Sicilia».