«La legge 81 assicura da trent’anni ai sindaci la possibilità di governare al meglio le città. Ora al legislatore chiediamo una cosa: pur senza abolirlo, definisca meglio il reato di abuso d’ufficio, in modo che il sindaco scelto dai cittadini possa governare serenamente». Lo ha affermato il presidente del Consiglio nazionale Anci Enzo Bianco intervenuto alla Camera […]
Enzo Bianco chiede di riformare il reato di abuso d’ufficio: «Ostacola le attività dei sindaci»
«La legge 81 assicura da trent’anni ai sindaci la possibilità di governare al meglio le città. Ora al legislatore chiediamo una cosa: pur senza abolirlo, definisca meglio il reato di abuso d’ufficio, in modo che il sindaco scelto dai cittadini possa governare serenamente». Lo ha affermato il presidente del Consiglio nazionale Anci Enzo Bianco intervenuto alla Camera in un convegno sui trent’anni delle legge 81. Bianco è stato il primo sindaco di Catania eletto direttamente nel 1993 e adesso, proprio in vista delle prossime Amministrative è già sceso in campo come candidato a primo cittadino del capoluogo etneo dando vita anche a quello che da MeridioNews è stato ribattezzato il patto della pedana insieme all’ex sottosegretario del M5s Giancarlo Cancelleri. «Prima della legge 81, la vita media delle amministrazioni comunali era di undici mesi in Italia e, addirittura, di cinque a Catania – ha ricordato Bianco – Dopo la sua approvazione, l’orizzonte temporale delle amministrazioni si è molto allungato, è stata garantita la stabilità ed è stato consentito ai sindaci di programmare e attuare programmi in modo fino ad allora impensabile».
Per Bianco, la legge 81 è stata anche lo spartiacque del «nuovo ruolo acquisito dall’Anci, del suo peso specifico nelle scelte del Paese, grazie anche all’istituzione, in quella stagione degli anni Novanta, della conferenza Stato-città». Tuttavia, per il presidente del Consiglio nazionale Anci «ci sono ancora ostacoli, e il principale è la normativa sulla responsabilità per abuso di ufficio. Il 97 per cento degli amministratori locali iscritti nel registro degli indagati risulta infine assolto da ogni contestazione. Purtroppo, la reale condanna – ha concluso – è quella di finire sulle pagine dei giornali, dove nulla o molto poco rimane quando l’amministratore viene scagionato». Del resto, Bianco stesso era stato indagato proprio per abuso d’ufficio con un fascicolo aperto (e poi archiviato dal gip) dopo la denuncia presentata da Nuccio Molino, l’attuale responsabile dell’ufficio stampa dell’ente etneo.