Enna, Faraone, ormai ‘vampirizzato’ da Lumia & Crocetta, crea ‘bordelli’ al seggio

ALLE PRIMARIE DEL PD IL LEADER DEI RENZIANI SICILIANI VOLEVA FARE VOTARE GLI ISCRITTI AL MEGAFONO. LA REPLICA DEL SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PARTITO, MIRELLO CRISAFULLI

E’ polemica dai toni accesi ad Enna alle elezioni primarie del PD. I renziani, che in Sicilia, con molta probabilità, prenderanno batoste dall’area Cuperlo, non ci stanno a perdere. Così il capo della corrente del Sindaco di Firenze nell’isola, Davide Faraone, è andato stamattina ad Enna per ‘armare una turilla’. Dove gli elettori del Partito Democratico, guarda caso, voteranno in massa per Cuperlo.

Ma lasciamo parlare il segretario provinciale del PD di Enna, Mirello Crisafulli.
“Questa mattina – dice Crisafulli – l’On. Davide Faraone ha bloccato le operazioni di voto del seggio n. 1 di Enna, costituito nell’ambito delle elezioni primarie indette dal Partito Democratico per l’elezione del Segretario nazionale, impedendo per diverso tempo il libero esercizio democratico a numerosi cittadini ed iscritti al Pd ennese, con l’obbiettivo di fare votare la coordinatrice provinciale del movimento “Il Megafono”, in palese violazione e spregio delle regole che nazionalmente tutti assieme ci siamo dati”.

“Un atto dimostrativo ad uso e consumo dei ‘media’ – prosegue il segretario del PD ennese – portato avanti da chi, notoriamente, può definirsi il campione del ‘voto a tutti, comunque sia’, come dimostrano le inchieste giornalistiche di ‘Striscia la notizia’ sui fatti che lo hanno interessato in occasione delle primarie per la scelta della candidatura a Sindaco di Palermo”.

“Di questa condotta – aggiunge Crisafulli – l’On. Faraone sarà chiamato a rispondere alla autorità giudiziaria, avendo interrotto una manifestazione del Partito Democratico regolarmente autorizzata”.

“Solo grazie al senso di responsabilità del presidente del seggio n. 1 di Enna, le operazioni di voto sono riprese, con l’espressione del voto contestato la cui irregolarità è stata, comunque, sottoscritta nel verbale delle operazioni di voto per le successive contestazioni”.

“Inoltre – conclude Crisafulli – è bene evidenziare che tale atto dimostrativo non ha inciso sulla regolarità delle operazioni di voto nel resto della provincia dove, rispettando le regole, gli esponenti del movimento ‘Il Megafono’ non hanno diritto al voto”.

 


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