Robot hand making contact with human hand on dark background 3D rendering

Enigma, l’intelligenza artificiale indossabile. Progetto Unict «per aumentare la sicurezza e ridurre i costi»

L’ispirazione di Alan Turing e il nome Enigma, come la macchina che lo scienziato britannico riuscì a decifrare durante la seconda guerra mondiale. Si tratta del progetto portato avanti da un team di ricercatori dell’università di Catania che nei giorni scorsi è stato premiato a Torino, durante la fiera internazionale A&T sulle innovazioni tecnologiche. Il gruppo di studio, insieme a due partener – Xenia progetti e Morpheos – ha creato un sistema integrato indossabile: occhiali smart affiancati a un software basato su algoritmi che consentono di acquisire un elevato livello di comprensione sulla base di quanto viene inquadrato. «Si tratta di un’intelligenza artificiale che osserva la scena e la capisce – spiega a MeridioNews il professore Giovanni Maria Farinella del dipartimento di Matematica e Informatica di Unict – L’obiettivo è quello di affiancare i lavoratori durante le mansioni». Una interazione tra uomo e oggetti presenti nell’ambiente circostante.

«Se per esempio si ha in mano un saldatore, il sistema di visione, – spiega Farinella – per questioni di sicurezza accenderà l’aspira fumi quando il primo dispositivo sarà in funzione», capace quindi di predire il prossimo oggetto con cui l’utente interagirà prima ancora che l’interazione avvenga. «Questo sistema tuttavia è utile anche per la verifica delle procedure effettuate dai nuovi operatori. Non ci sarà bisogno di affiancare un umano ma un’intelligenza artificiale che presenta il tutto con delle spiegazioni». Il progetto Enigma all’appuntamento di Torino si è classificato al secondo posto nella categoria Università e Ricerca, in un’agguerrita competizione fra 124 realtà progettuali, di cui solo 40 hanno superato il primo turno e, di queste, 9 sono state scelte per la finale.

«Il progetto – continuata il docente – è iniziato prima della pandemia. Una durata tre anni poi estesa di qualche mese perché il Covid ha rallentato la sperimentazione in presenza. Oggi si parla di metaverso e questo è un progetto presentato tra il 2017 e il 2018. Siamo precursori di alcune tecnologie che studiamo a Unict, guardando a tre o cinque anni rispetto a quello che avverrà nel mercato». Il sistema indossabile è stato brevettato a novembre 2022 a livello italiano e presto arriverà l’estensione a livello europeo. Il target? «Sono le industrie meccaniche e manifatturiere – continua Farinella – ma anche le industrie elettriche ed elettroniche e si può allargare pure al dominio medico». Per avere dati certi su costi e tempi di produzione bisognerà aspettare: «Arriveremmo a un prodotto vero e proprio ma adesso non possono essere date delle cifre – conclude – È come quando sono usciti i telefonini i cui prezzi nel tempo sono stati abbattuti. Il mercato degli smartglass sta crescendo molto con varie aziende impegnate sul campo».


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