L'atleta del FRM Racing Team Sicilia racconta a MeridioNews il suo percorso dalla Gran Bretagna a Catania. Lettrice di lingua all'università, vive nell'Isola dal 1998 e ha iniziato come escursionista: «Le donne che praticano mtb sono ancora poche»
Elizabeth, regina etnea della mtb arrivata dall’Inghilterra «Ho iniziato a pedalare per conoscere meglio la Sicilia»
Fare sport in Sicilia, solitamente, si scontra con carenze infrastrutturali decisive. Gli stadi e i palazzetti dello sport sono vecchi o versano spesso in condizioni non ottimali. C’è una disciplina, però, che sfugge a questo male comune. Si tratta della mountain bike, attività in costante crescita: una delle grandi protagoniste, a livello regionale e non solo, è una inglese che vive nell’Isola da poco più di vent’anni. Elizabeth Simpson da Napton (Warwickshire, non lontano da dove nacque Shakespeare) è una delle punte di diamante del Frm Racing Tem, squadra con sede a Nicolosi che, tra le sue fila, annovera anche Carmelo Di Pasquale, due volte campione italiano della disciplina Marathon.
L’amore per questo sport di fatica, sudore e immersione totale nella natura comincia nel 1998, anno del trasferimento in Sicilia. «Ho iniziato a pedalare per conoscere meglio questa regione, le gare non le conoscevo. All’inizio ero solo escursionista – ricorda Simpson – poi un anno dopo ho iniziato a fare gare a livello provinciale e regionale. Ho gareggiato a Ragusa e con molte squadre etnee. Ho corso anche per la nazionale britannica, laureandomi campionessa di Marathon nel 2007. Adesso sono mamma – sorride l’intervistata – e non ho tutto il tempo disponibile come in precedenza. Mi trovo benissimo con i miei compagni di squadra: mi danno un grande entusiasmo per continuare».
Il percorso Sicilia-Inghilterra, solitamente, viene percorso in direzione sud-nord da tanti ragazzi in cerca di lavoro. La sua, invece, è stata una scelta controcorrente. «Ero appena laureata e, a 22 anni, non sapevo cosa volevo fare. Seguendo la scelta di molti inglesi qui – dice Simpson – ho iniziato a lavorare nelle scuole come assistente di lingua. Adesso, sono lettrice all’università di Catania. La vita è meno stressante rispetto all’Inghilterra – ricorda l’atleta, che vive a Nicolosi – anche la qualità del cibo è superiore». La possibilità di scoprire nuovi percorsi, poi, è pressoché infinita. «Il clima permette di allenarci tutto l’anno. Ci sono tante zone diverse poi, con percorsi assai variegati. Dall’Etna ai Peloritani, passando per sentieri marittimi (le Chiazzette ad Acireale) e fluviali (giro attorno al fiume Simeto). C’è l’imbarazzo della scelta».
I suoi programmi sono variati nel corso degli anni. «Facevo molto cross-country. Ora preferisco le marathon (gare che variano dagli 80 ai 100 chilometri, ndr). Il mio programma annuale sarà deciso passo dopo passo». L’unico neo riguarda la scarsa partecipazione femminile. «Rispetto a venti anni fa ci sono sempre più persone che praticano questo sport. Le donne, però, sono rimaste poche. Molte pensano sia uno sport da uomini – ribadisce Simpson – ma dipende da ciò che si vuol fare, non per forza bisogna impegnarsi in allenamenti massacranti». Le fa eco la presidentessa del FRM Racing Team Chiara Paparo. «È un fatto culturale, le donne magari si trovano in difficoltà in un ambiente prettamente maschile. Il movimento però è in grande crescita – aggiunge la dirigente – Sempre più stranieri giungono in Sicilia, grazie anche a manifestazioni come l’Etna Marathon e l’Etna Extreme. Il nostro vulcano è un grande richiamo».