Elezioni regionali: le previsioni di LinkSicilia

In primo luogo una premessa: fare votare i siciliani solo un giorno – la domenica – è stato un grande errore. Non tutti vivono la ‘passione’ della politica. E siamo certi che molti siciliani, oggi, non sono andati a votare perché pensavano di votare domani. Sarebbe stato molto più corretto far votare gli elettori anche il lunedì mattina. Cominciando lo spoglio delle schede subito dopo la chiusura delle urne.

Se questo è stato fatto per risparmiare, beh, diciamo subito che non si risparmia sulla democrazia. Questi sono discorsi da Governo Monti, cioè inutili e dannosi come lo stesso Governo delle banche. Poi dov’è il risparmio se i seggi verranno (così noi speriamo) presidiati di notte?

A nostro avviso – e lo ribadiamo – questa scelta ha fatto abbassare ulteriormente la percentuale di elettori che si sono recati alle urne. Il  dato definitivo lo conferma: l’affluenza si è fermata al 47%, come vi diciamo qui.

Un disastro, se si pensa che quattro anni fa l’affluenza è stata del 66 per cento circa. Di fatto, da 16 a 20 punti in meno rispetto a 4 anni fa. Lo ripetiamo: un disastro.

Detto questo, lo confessiamo: provare a fare qualche previsione ad urne ormai chiuse, non è facile. L’incertezza è tanta. Rispetto alle elezioni regionali del 2001, del 2006 e el 2008 c’è un abisso. In tutti i sensi. E’ cambiato lo scenario nazionale e siciliano. Sono cambiate, in peggio, la Sicilia e la politica siciliana. E’ cambiato tutto.

Nelle tre passate competizioni il vincitore nella ‘corsa’ alla presidenza della Regione è stato scontato. Nel 2001 e nel 2006 la vittoria di Totò Cuffaro era nelle cose. Idem quattro anni fa con Raffaele Lombardo. Troppo forti le liste di quel centrodestra. Impossibile opporsi, per qualunque candidato di centrosinistra, all’effetto di ‘trascinamento’ delle stesse liste di ‘quel’ centrodestra.

Oggi il pianeta dei moderati siciliani è indebolito. E diviso. Nello Musumeci con Pd e Cantiere popolare-Pid da una parte. Gianfranco Miccichè da un’altra parte. L’Udc con il Pd nel sostegno a Rosario Crocetta. La vera Sinistra con una propria candidata, Giovanna Marano, a nostro avviso troppo sottovalutata (in coppia con Claudio Fava, costretto al ritiro da una legge assurda). Quindi il quinto incomodo: Giancarlo Cancelleri, candidato del Movimento 5 Stelle d Beppe Grillo, che il nostro sondaggio dà addirittura in testa con quasi il 30 per cento dei voti. Incredibile.

Lo diciamo subito: il nostro sondaggio, a nostro modesto avviso, va preso con le pinze. Noi, nell’analizzare i possibili risultati, proviamo a mantenere la nostra coerenza. Distinguendo i nostri desideri – abbiano più volte scritto di sognare una vittoria di Giovanna Marano e Giancarlo Cancelleri – dalla possibile realtà. Cominciamo, allora il nostro ‘viaggio’, mettendo assieme le nostre impressioni, le voci che abbiamo raccolto qua e là, i sondaggi delle scorse settimane e il nostro sondaggio.

Iniziano dalla ‘corsa’ per la presidenza della Regione. E diciamo subito che il 28-30 per cento del grillino Cancelleri ci farebbe un sacco di piacere, ma ci sembra un po’ inverosimile. Troppo bello per essere vero, insomma. Se i risultati fossero questi – se Cancelleri prenderà per davvero il 28-30 per cento dei consensi – vincerà e sarà un vero terremoto politico. Vedremo.

Provando a ragionare sui possibili numeri, diciamo che Musumeci, Crocetta, Miccichè e Giovanna Marano, al di là dei sondaggi ai quali non abbiamo mai creduto, debbono fare i conti con il fenomeno Grillo. Quale sarà l’impatto dell’effetto Grillo sui quattro candidati non è facile prevederlo. Anche se, ad occhio, a soffrire di più dovrebbero essere Musumeci e, soprattutto, Crocetta.

Questa considerazione ci porta a formulare una previsione che, nel clima di grande incertezza, potrebbe essere smentita dai fatti: e cioè che Musumeci e Crocetta potrebbero prendere meno voti rispetto alle previsioni che, per quanto li riguarda, a nostro avviso sono state e sono fin troppo ottimistiche.

Certo, Musumeci uscirà fortissimo dal collegio di Catania. Più forte di quanto si aspettano gli avversari. Ma anche a Catania Musumeci si scontrerà con le liste di Raffaele Lombardo che non ci sembrano deboli: anzi. E le liste, nel voto di ‘traino’ al presidente, fanno tanto.

Questo ci porta ad affermare che i dati del nostro sondaggio, che danno le liste di Lombardo messe male, ci sembra non molto credibili (torneremo sull’argomento più avanti, quando parleremo delle previsioni sulle liste).

Un capitolo a parte merita Miccichè. Nelle ultime due settimane di campagna elettorale abbiamo registrato troppe voci di candidati di Lombardo intenzionati a votare per Crocetta. Voci insistenti. Troppo insistenti. Al limite del sospetto. Questo potrebbe far pensare a uno scenario opposto: gli avversari di Miccichè, nel vedere i suoi alleati compatti, potrebbero aver messo in giro queste voci per indebolire la sua candidatura.

Cos’è che ci fa pensare a una simile ipotesi? Semplice: il fatto che, avendole esaminate a freddo, le liste che sostengono Miccichè ci sembrano, almeno sulla carta, più forti delle liste che sostengono gli altri candidati. Da qui certe ‘pressioni’ mediatiche. I voti, nelle liste, non li porta il super candidato, ma tanti candidati che, come si usa dire in gergo elettorale, ‘corrono’. Le liste che sostengono Miccichè, almeno – lo ripetiamo – sulla carta ci sembra che annoverino tanti candidati che ‘corrono’, a differenza di altre liste che, con rispetto parlando, appaiono un po’ più deboli.

Questo ci porta a formulare l’ipotesi che i sondaggi sono stati un po’ troppo avari verso Miccichè.  Un fatto è certo: le urne faranno giustizia delle voci messe in giro sui candidati di Lombardo che avrebbero fatto votare

per Crocetta. Se Crocetta prenderà più voti di Miccichè, tali voci acquisterebbero dignità. Ma se Miccichè prenderà più voti di Crocetta, dovremmo dedurre che le voci messe in giro su Lombardo che faceva votare Crocetta erano tutte false e tendenziose.

Perché ragioniamo così su Miccichè alla luce dei sondaggi – compreso il nostro di stasera – che l’hanno sempre dato in netto svantaggio? Perché, a nostro avviso, è più avanti rispetto alle previsioni.

E Crocetta? I sondaggi lo hanno sempre dato come un papabile. Non smentiamo queste intenzioni di voto. Ma, a nostro avviso, i sondaggi, con Crocetta, sono sempre stati generosi. Forse troppo generosi, considerato che i due Partiti che lo sostengono – Pd e Udc – non dovrebbero uscire vincenti da queste elezioni.

Giovanna Marano: a nostro avviso è stata regolarmente penalizzata dai sondaggi. Il nostro sondaggio la dà all’8 per cento. Ci sembra un numero piuttosto avaro. Secondo il nostro ragionamento, la candidata della Sinistra dovrebbe intercettare il voto di tanti elettori delusi del Pd. Secondo noi è più avanti dell’8 per cento.

Su Cancelleri c’è poco da dire. Sul successo del candidato del Movimento 5 Stelle non abbiamo dubbi, così come non abbiamo dubbi sul successo di questa formazione politica alle elezioni per il rinnovo dell’Ars. Resta da capire quale sarà l’entità di tale successo. Il 28-30 per cento, lo ripetiamo, sarebbe l’avvio di un rivoluzione per la Sicilia (a nostro avviso salutare).

Infine, una notazione – sempre per la ‘corsa’ alla presidenza della Regione -: il 3 e rotti per cento che il nostro sondaggio dà ai Forconi: se il dato verrà confermato sarà un bel successo per Mariano Ferro e per gli Indipendentisti di Giuseppe Scianò.

Andiamo alle liste. Il 30 per cento circa del Movimento 5 Stelle ci sembra un risultato incredibile. Una cosa, però, deve fare riflettere: il fatto che la percentuale di Cancelleri è simile alla percentuale delle liste del Partito dello stesso Cancelleri. I risultati del sondaggio sono generosi. La coincidenza lascia comunque pensare a un grande successo di questo Partito nella ‘corsa’ per il presidente e nelle elezioni per il rinnovo dell’Ars.

Insomma: Cancelleri presidente della Regione e il Movimento 5 Stelle primo Partito in Sicilia potrebbe non essere un sogno. Speriamo. Non ci stupisce l’ottimo risultato che il nostro sondaggio assegna alla lista della Sinistra, ovvero quella che vede insieme Sel, Rifondazione comunista, i Verdi, Un’Altra Storia di Rita Borsellino, ‘Cartelli’ vari della stessa Sinistra. Come abbiamo più volte scritto in queste settimane, in Sicilia c’è ancora – grazie a Dio! – un elettorato che crede nella Sinistra e non condivide la svolta centrista, consociativa e trasformista del Pd.

Insomma: il 10 per cento, per le liste di Giovanna Marano e Claudio Fava, è a portata di mano. Noi ci crediamo. Il crollo del Pdl, a nostro avviso, ci sta tutto. E ci sta anche il calo, sensibile, del Pd. Che si configura come l’effetto logico dell’eventuale successo delle liste di Giovanna Marano e Claudio Fava. Corretto anche che le liste dell’Udc vadano giù, vista la linea politica confusionaria di questo Partito: nell’aprile scorso, alle comunali di Palermo, con Pdl e Grande Sud nel sostenere il candidato a Sindaco di centrodestra; oggi con il Pd nel sostenere Crocetta: da destra a sinistra nel giro di quattro mesi. Insomma…

Non ci convince il dato sulle liste del Partito dei Siciliani di Raffaele Lombardo: a nostro avviso, le liste del presidente della Regione uscente sono forti e supereranno il 5 per cento. La stessa cosa vale per le liste di Grande Sud di Gianfranco Miccichè: non ci sembrano liste deboli: il 5 per cento e forse più è alla portata di questa formazione politica. Non ci convince, poi, il dato negativo per il Cantiere popolare-Pid: alla fine, anche questo Partito, a nostro avviso, supererà il 5 per cento. Non ci stupisce, invece, il buon risultato che il nostro sondaggio dà alla lista Musumeci, che usufruirà del ‘traino’ dello stesso Musumeci. Il 7,5 per cento della lista Crocetta ci sorprende un po’: non crediamo che tale lista raggiungerà questo risultato.

Non ci sembra inventato il magro risultato di Fli, anche se il nostro sondaggio lo dà un po’ troppo basso. In ogni caso, a nostro avviso, questa lista non supererà il 5 per cento.La lista di Italia dei Valori, nel nostro sondaggio, viene data sotto il 3 per cento. Lo diciamo subito a scanso di equivoci: ci sembra un risultato troppo penalizzante. Certo, è una lista che lotta per superare il 5 per cento, ma il nostro sondaggio è troppo avaro.

Per entrare all’Ars bastano 95-100 mila voti: affluenza al 47,43%
Elezioni, il sondaggio: Cancelleri governatore e grillini primi in Sicilia

Foto di prima pagina tratta da termometropolitico.it

 

 

 

 


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