Elezioni europee: il PD ha calcolato i danni prodotti dal Governo Crocetta?

IN PIU’ IL GOVERNATORE E IL SENATORE LUMIA STANNO RISPOLVERANDO IL MEGAFONO IN VISTA DELLA NUOVA COMPETIZIONE ELETTORALE…

E’ possibile quantificare il danno elettorale prodotto dal Governo di Rosario Crocetta alla Sinistra siciliana e, segnatamente, al PD? A tale domanda, piaccia o no ai dirigenti di questo Partito, darà una risposta l’ormai imminente competizione elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo.

Come scriviamo stamattina, Forza Italia sta mettendo a punto una lista competitiva. Che in Sicilia sarà aiutata dallo snobbismo del Governo di Matteo Renzi verso la nostra Isola. Anche se abbiamo l’impressione che l’attuale capo del Governo ‘aiuterà’ Berlusconi in tutta l’Italia.

Se il buon giorno si vede dal mattino, Renzi sembra essere partito con il piede sbagliato. Ha infatti emulato Mario Monti ed Enrico Letta aumentando le imposte comunali. Di questo i cittadini terranno conto una volta dentro le urne.

Lo scenario, per il Governo nazionale, dovrebbe peggiorare. Vero è che Renzi, nei due mesi che ci separano dalle elezioni europee, proverà a confondere le acque con il ‘movimentismo’. Ma siccome non sembra avere alcuna intenzione di mettere in discussione gli equilibri dell’Unione europea gemanocentrica, avrà poco da ‘movimentare’. Perché la gente, che oggi ha fame, vuole risultati concreti e non ‘movimentismo’.

 

Insomma, lo scenario politico nazionale non aiuterà la Sinistra siciliana. Semmai gli creerà problemi. Bisognerà capire, a questo punto, cosa metterà in campo il PD siciliano e se i dirigenti di questo Partito hanno già calcolato i danni che il Governo Crocetta sta producendo sul piano elettorale.

Qualche giorno fa, di fronte alle pesanti denunce della Corte dei Conti sulla corruzione della politica siciliana, Crocetta, come al solito, ha preso prima, vantando provvedimenti ‘moralizzatori’.

La verità, però, è un’altra, e la Corte dei Conti l’ha descritta con estrema precisione: la politica siciliana non è cambiata. Il governatore chiacchiera di legalità e trasparenza, ma l’Amministrazione regionale da lui presieduta è più opaca che mai.

Non esiste un rendiconto sulla spesa de 2,1 miliardi di euro del Fondo sociale europeo (Fse). Non esiste un rendiconto sull’utilizzazione dei 2,1 miliardi di Piano di sviluppo rurale (Psr). Si sa soltanto che politici e burocrati hanno ‘bagnato il pane’ alla grande. Ma il Governo Crocetta, su questi temi – soprattutto sul Psr – non ha fatto chiarezza.

La magistratura contabile ha denunciato la presenza eccessiva di consulenti esterni. Altro tema che l’attuale Governo nasconde. Al di là delle chiacchiere dell’attuale governatore dell’Isola, non esiste lo straccio di un report per far sapere ai siciliani quanti sono, oggi, i dirigenti ‘esterni’ contrattualizzati dall’Amministrazione regionale. Alcuni, addirittura!, assunti a tempo indeterminato senza concorso, in barba a quanto prevede la Costituzione. E non esistono dati certi sul numero dei consulenti esterni. Il caos regna sovrano.

L’elenco dei ‘buchi neri’ potrebbe continuare con la gestione di enti e società regionali, con la gestione di Aziende sanitarie e ospedaliere e via continuando.

In tutto questo c’è l’atteggiamento di continua ‘sfida’ che Crocetta assume spesso contro chi non la pensa come lui. Un atteggiamento che il presidente della Regione ha sfoderato con i dipendenti della Regione, con le forze politiche all’Ars e persino con l’Ufficio del Commissario dello Stato in occasione dell’impugnativa sulla legge Finanziaria.

Per non parlare dei pessimi rapporti che il governatore intrattiene con quasi tutta l’Amministrazione regionale, dalla formazione professionale alla gestione dei beni culturali, per citare solo due esempi.

Tutto questo non porta voti: semmai li fa perdere.

Fine dei problemi per il PD? Niente affatto. Perché da qualche settimana a questa parte il governatore Crocetta e il senatore Giuseppe Lumia lavorano alla riorganizzazione del Megafono, un movimento politico che compare e scompare a seconda delle esigenze elettorali dello stesso Lumia. E siccome ci sono alle porte le europee e Lumia vorrebbe candidarsi, ecco che il Megafono, ‘in sonno’ fino a qualche tempo fa, è tornato in auge con cene, pranzi, riunioni.

Superfluo aggiungere che un’eventuale presenza del Megafono alle elezioni europee sarebbero voti in  meno per il PD.


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