Nella provincia aretusea saranno quattro i Comuni in cui si andrà alle urne. Una panoramica dei programmi dei candidati e delle alleanze politiche: dai figli (e nipoti) d'arte a chi difende i forestali e lotta per la sagra del pizzolo. Pochissimi i simboli di partito. Nel Comune più piccolo si è faticato a trovare uno sfidante
Elezioni comunali 2016 in provincia di Siracusa Corsa a sei a Lentini e Noto, a Ferla sfida a due
Sono quattro i Comuni in provincia di Siracusa, che andranno al voto il prossimo mese per le elezioni di sindaci e consigli comunali. Dalle barocche Lentini e Noto al piccolo caso virtuoso di Ferla, fino alla patria del pizzolo Sortino sono diversi gli spunti politici di interesse. Nei primi due centri si voterà con il sistema proporzionale, in virtù della popolazione superiore ai 15mila abitanti, mentre nei restanti verrà utilizzato il maggioritario.
A Lentini, a contendersi l’eredità di Alfio Mangiameli – sindaco uscente del Partito democratico, che conclude il secondo mandato consecutivo – saranno in sei. Saverio Bosco – sostenuto dalle liste Ora, Idea e Soluzione – si presenta come alternativa al solco tracciato dal Pd negli ultimi dieci anni. Consigliere comunale di opposizione, Bosco è figlio dell’ex deputato regionale del Pci Mario Bosco, ma si presenta alla guida di un movimento apartitico. Di chiara ispirazione di centrodestra, invece, è la coalizione che supporta Dario Saggio. Avvocato penalista e fratello dell’ex consigliere provinciale Francesco, Saggio avrà l’appoggio – tra le altre – anche della lista Noi con Salvini. Di origini campane è Vincenzo Laezza, commissario di polizia in quiescenza e un impegno nel mondo del volontariato. Laezza si presenta al voto con l’appoggio della lista civica Sicurezza e solidarietà. Chi, invece, cercherà di dare seguito al percorso del Partito democratico è Andrea Zarbano. Punterà ai voti dell’area moderata del centrodestra, Stefano Battiato, consigliere comunale di opposizione e figlio d’arte: il padre Davide, infatti, è stato sindaco democristiano di Lentini a fine anni Ottanta. Il volto del Movimento 5 stelle è quello di Maria Cunsolo.
Anche a Noto saranno sei i candidati alla carica di primo cittadino. Il primo è il 50enne Corrado Bonfanti (Pd), sindaco uscente alla ricerca della riconferma. A dargli una mano, oltre che il partito, sarà il suo movimento Impegno per Noto. Salvatore Veneziano, invece, è stato consigliere comunale di opposizione. Per la corsa al sindaco, sarà sostenuto da cinque liste di centrodestra: Orgoglio Netino, Noto Protagonista, Noto Nostra, Noto Futura e Uniti per la Città. A giocarsela sarà anche il presidente del consiglio comunale, Corrado Figura, appoggiato dalle liste Noto Bene Comune, Noto 3.0, Noto Movimento Popolare e Noto Libera. Dopo aver sostenuto Bonfanti in questi cinque anni, Massimo Prado si propone agli elettori netini come nuova guida della cittadina. Nel suo passato esperienze da consigliere comunale e assessore, ma anche una alla Provincia. Prado si presenta con le liste Netini in movimento e Progetto Sicilia. La sfida al sindaco uscente è stata lanciata, però, anche dalla vice Cettina Raudino. Insegnante, Raudino ha recentemente rotto con il Partito democratico fino alla decisione di prendere le distanze da Bonfanti e correre da sola, sostenuta dalla lista Passione Civile. Ultima contendente della fascia tricolore, Francesca Sara Perna. Rappresentante del Movimento 5 stelle, Perna fa parte del direttivo del Wwf Val di Noto ed è presidente del comitato a favore del recupero della ferrovia Noto-Pachino.
Sono cinque a sperare di diventare il nuovo sindaco di Sortino, succedendo a Vincenzo Buccheri. Ugo Telemaco Aliana si presenta con una lista civica che porta il suo nome e promette di combattere gli sprechi, con tanto di assessorato a tema e di introdurre una valuta complementare per facilitare gli scambi interni al Comune. Si dovrebbe chiamare Piccolo è bello. Al successo della lista Muoviamo Sortino affida le proprie speranze Vincenzo Parlato. Nel suo programma anche uno sportello antiviolenza e la realizzazione della passerella pedonale sul Calcinara a Pantalica. Sortino di tutti è, invece, il nome del movimento che appoggia la candidatura di Carmelo Spataro. Tra gli obiettivi della sua amministrazione ci sarebbe la difesa dei forestali, «vittime di un massacro dell’immagine», e misure a favore di giovani e anziani che troppo spesso vengono considerate soltanto come «bandierine elettorali». Tra le cose da fare entro il primo anno di sindacatura, Sebastiano Bongiovanni – sostenuto dalla lista Sortino al Centro – mette la valorizzazione del simbolo enogastronomico della cittadina, con l’istituzione della sagra del pizzolo e la riapertura della piscina comunale. Ultimo pretendente alla fascia, Dionisio Mollica, che presenta la lista Sortino è di chi ci crede, e punta a creare una rete intercomunale per sostenere i lavoratori socialmente utili e, tra le altre cose, una campagna di sensibilizzazione per l’utilizzo delle biciclette.
Escluso lo spauracchio astensionismo, infine, a Ferla dove il sindaco uscente Michelangelo Giansiracusa, per qualche settimana, ha temuto di essere l’unico candidato. Di timore si trattava perché la legge prevede che, in caso di mancanza di avversari, per essere valide, le elezioni devono registrare un’affluenza del 50 per cento più uno dei votanti. Obiettivo non assicurato in un centro di piccole dimensioni – 2600 i residenti di Ferla – con tanti che, pur essendo iscritti nelle liste elettorali del Comune, vivono fuori dalla Sicilia. Alla fine, però, lo sfidante è stato trovato: si tratta di Federico Piccione, che si presenta con la lista Altra partecipazione.