Il 5 giugno i seggi elettorali si apriranno a Capo d'Orlando, Patti, Antillo, Caronia, Falcone, Ficarra, Sant'Angelo di Brolo, San Marco D'Alunzio, Torregrotta, Rodì Milici e Galati Mamertino. In quest'ultimo Comune, per Andrea Mario Franchina l'unico problema potrebbe arrivare dal mancato raggiungimento del quorum
Elezioni comunali 2016 in provincia di Messina Voto in undici centri, c’è anche chi corre da solo
Quella di Messina è la provincia siciliana più interessata al voto. Ben undici sono infatti i Comuni nei quali, il prossimo 5 giugno, si andrà a votare per le elezioni di sindaci e consiglieri. Tornata elettorale che interesserà centri di medie dimensioni come Patti e Capo d’Orlando – dove si voterà con il sistema misto – e altri più piccoli, nei quali il primo cittadino verrà eletto con il maggioritario. Presenti anche casi particolari, con candidati solitari oppure elezioni che arrivano prima rispetto alla naturale durata del mandato.
A Patti, sono otto gli aspiranti sindaco. Partendo dall’attuale primo cittadino, Giuseppe Mario Aquino, che cerca la riconferma sostenuto da una coalizione di centrodestra. A contendergli la fascia tricolore saranno Maria Teresa Calabrese, Alessio Papa, Nicola Calabria, Gianluca Bonsignore e Nino Terranova. Tutti sostenuti da liste civiche. La rosa dei candidati si completa con Nino Lena (centrosinistra) e Nino Mitragliotta, esponente del Movimento 5 stelle. Nonostante abbia una popolazione per numero molto simile a quella di Patti, Capo d’Orlando vedrà contrapporsi soltanto due candidati. Un testa a testa – quello tra Franco Ingrillì e Salvatore Librizzi – che farà leva sulla forza attrattiva delle liste civiche. In palio c’è l’eredità lasciata dal sindaco uscente Enzo Sindoni, giunto al secondo mandato e dunque non più ricandidabile.
Discorso diametralmente opposto ad Antillo che, a fronte di meno di mille elettori, presenta ben tre candidati. Oltre al primo cittadino uscente Davide Paratore, provano a diventare sindaco Antonio Di Ciuccio e Aldo Paratore. Entrambi hanno un passato da amministratori nel piccolo Comune, con il primo che è stato sindaco e il secondo a far parte della giunta di quest’ultimo. Per tutti, il sostegno di una lista civica. Gli elettori di Caronia, invece, potranno dare la preferenza a quattro candidati: si tratta di Giuseppe Cuffari, Antonino D’Onofrio, Tino Lamonica e Calogero Matassa.
Corsa a due a Falcone e Ficarra. Nel primo Comune, il sindaco Santino Cirella ha concluso il secondo mandato. A guidare il piccolo paese sarà uno tra Francesco Salpietro, che si presenta con la lista Passione e impegno per Falcone, e Carmelo Paratore, supportato dalla lista civica Insieme possiamo. Altro sindaco uscente a Ficarra, dove l’eredità di Basilio Ridolfo verrà raccolta da uno tra Gaetano Artale e Giuseppe Franchina.
I testa a testa caratterizzeranno anche le elezioni a Sant’Angelo di Brolo – dove il vicesindaco Tindaro Germanelli punta a dare continuità al decennio targato Basilio Caruso, mentre Franco Cortolillo si presenta come segno di discontinuità -, San Marco D’Alunzio con la sfida tra l’imprenditore Filippo Miracula e il consigliere uscente Dino Castrovinci e Torregrotta. In quest’ultimo centro, in un primo tempo si pensava che i candidati potessero essere di più, ma alla chiusura dei termini per la presentazione delle liste i nominativi dei papabili sindaci sono stati soltanto due: l’avvocata Antonella Pavasili e il medico Corrado Ximone.
Infine, i casi più particolari. A Rodì Milici, il nome del nuovo sindaco verrà fuori dalla contesa tra Eugenio Aliberti e Benedetto Munafò. Qui, l’eredità è stata lasciata già mesi fa, con la morte del primo cittadino Filippo Torre. A Galati Mamertino, invece, dubbi su chi sarà il sindaco non dovrebbero essercene: Andrea Mario Franchina è l’unico candidato, dopo che la commissione elettorale ha escluso dal voto, per vizi di forma nella presentazione delle liste, i suoi due avversari. Per Franchina, i problemi potrebbe arrivare dal quorum: per validare la sua elezione, infatti, bisognerà che ad andare alle urne sia il 50 per cento più uno degli aventi diritto.