Dei 65mila studenti chiamati, 16 e 17 maggio, a votare il loro rappresentante al "parlamento" degli universitari, solo il 13% ha ritenuto opportuno esprimere una preferenza. Affluenza minima, dibattito pre e post elettorale inesistente. La vittoria del non-interesse.
Elezioni Cnsu, gli studenti non rispondono
Tornata elettorale che, sulla base dei dati partecipativi, è l’ennesimo fallimento. Non che ci si sia discostati troppo dalle precedenti consultazioni (17%), specie tenendo conto che, nel 2004, si votava anche per Consigli di Facoltà e Organi superiori. Improbabile pensare che si tratti in toto di una sorta di “astensione di protesta”.
Motivi diversi, facilmente individuabili tanto da parte di chi si candida, quanto sul fronte degli elettori.
Il Cnsu (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari) è un organismo nazionale e il suo rinnovo viene determinato da un sistema circoscrizionale per aree geografiche. Quindi, nella redazione delle liste, è necessario che i gruppi politici di ciascuna regione si raccordino e livellino le forze. LAteneo catanese è grande, uno dei più grandi dItalia; diventa opportuno saper fare leva sui colleghi etnei, quindi, per ottenere dei buoni risultati a livello nazionale.
Lelettore, dal canto suo, dovrebbe comprendere quanto prezioso possa essere un nucleo di rappresentanza catanese al Cnsu, se non altro per rendere la nostra Università parte attiva delle mutazioni cui si sta sottoponendo lintero sistema. E anche vero che le varie segreterie di partito non calcano più di tanto la mano sui loro giovani, quando si vota per il Cnsu, dato che sono – chiaramente – molto più alti gli interessi rispetto agli Organi di amministrazione dAteneo. Il Cnsu è importante – e proporzionalmente snobbato, di conseguenza – perché è un organo strettamente politico.
Così succede che due tra le facoltà storicamente più dinamiche, ferventi e inclini alla partecipazione alla vita pubblica, cioè Lettere e Lingue, facciano registrare laffluenza più bassa dellintero Ateneo, attestandosi su percentuali che oscillano tra il 7 e l8%.
In proporzione, tutte le liste hanno subito uno sgonfiamento. Delle circa 8800 preferenze globali, 2488 sono andate a “Studenti per le libertà”, cartello elettorale che fa trasversalmente riferimento allarea di centrodestra, incoronandola prima lista. Le punte di “Studenti per le libertà”, Francesco Lopez e Luca Sammartino, raccolgono rispettivamente 1505 e 1022 voti. “Azione Universitaria” converge invece su un unico candidato, Alfredo Russo, che risulta il candidato più votato in assoluto con 2244 voti (sui 2385 totali di lista).
Con 1642 preferenze, l”Unione degli Universitari”, per loccasione estesa a una più larga coalizione di centrosinistra, “disperde” i suoi voti catanesi tra due candidati di Medicina, Edoardo Cicero (276) e Vito Margherita (827), registrando peraltro lexploit di Claudio Costantino, studente palermitano (443).
Daniele Berretta (1179 voti), candidato di Giurisprudenza di “Unicentro”, porta la sua lista a quota 1257. “Ateneo Studenti – Obiettivo Studenti” sfiora i 500 consensi grazie ai 399 voti di Giovanni Polizzi, mentre “A sinistra in movimento” – lista facente capo a Collettivi Universitari e Giovani Comunisti – raccoglie 227 voti (162 preferenze per Gianpiero Gobbi, studente di Lingue). Pochi spiccioli per “La confederaione” e “Svolta a sinistra”.
Per conoscere la composizione finale del Cnsu bisognerà aspettare il termine dei lavori della Commissione Elettorale, previsto per il 31 maggio.