Elezioni: a Palermo il trionfo dei manifesti abusivi

LA DENUNCIA DEL MOVIMENTO 5 STELLE: NEL CAPOLUOGO DELL’ISOLA, NELLE TORNATE ELETTORALI DEL 2012, SAREBBERO STATE RILEVATE 9 MILA LOCANDINE FUORI LEGGE

In tutta la Sicilia, Palermo in testa, trionferebbero i manifesti elettorali abusivi. Fatti già accertati ma mai sanzionati. “Questo perché la casta non paga”, sottolineano gli esponenti del Movimento 5 Stelle, che hanno già presentato circostanziate denunce alla magistratura ordinaria e alla Corte dei Conti.

L’indagine dei deputati si è estesa ora in tutta la Sicilia, con una sfilza di accessi agli atti diretta a tutti e 390 i Comuni dell’Isola. Dice il deputato regionale Giorgio Ciaccio: “Con l’aiuto dei parlamentari nazionali indagheremo in tutta Italia. E’ una vergogna, non si capisce perché l’automatismo infrazione-sanzione scatti solo per chi parcheggia in doppia fila e quasi mai per i rappresentanti dei partiti”.

“Una valanga di manifesti abusivi riscontrati dalla Polizia municipale di Palermo – si legge nel comunicato dei grillini – ma nessuna multa è arrivata ai politici. Si conferma ancora intoccabile la Casta della politica, nonostante, per le tornate elettorali del 2012 (quelle in esame), fosse sparito il paracadute della sanatoria, la leggina che con micro ammende cancellava macro infrazioni (ad ogni partito bastava pagare mille euro per provincia per sanare centinaia di affissioni abusive)”.

La montagna dei manifesti fuorilegge non ha partorito nemmeno il topolino di una multa, cosa che ha fatto andare su tutte le furie i parlamentari Cinquestelle all’Ars, che della lotta a ‘manifesto selvaggio’ hanno fatto una bandiera.

“E’ una vergogna – commenta il deputato Giorgio Ciaccio – se un cittadino becca una multa per divieto di sosta, è sistematico (e giusto) l’arrivo della notifica. Perché questo meccanismo, anche se più complesso, si deve inceppare quando ci sono i politici di mezzo?”.

Sarebbero 9000 i manifesti abusivi rilevati nel capoluogo nel 2012, anche se sul dato c’è un po’ di confusione. Una contraddittoria nota inviata dalla Polizia municipale al gruppo 5 Stelle di Palazzo dei Normanni (in seguito ad una richiesta di accesso agli atti avanzata dai deputati) recita: …“Con particolare riferimento ai controlli effettuati in occasione delle consultazioni elettorali di maggio ed ottobre, sono stati riscontrati circa 9000 manifesti abusivi e segnalate alla locale Prefettura, per il completamento sanzionatorio, 557 violazioni alla normativa vigente…”.

“Anche un faccia a faccia col comandante dei vigili – afferma il deputato Giorgio Ciaccio – non ha chiarito molto. A quanto pare tra Comune e Prefettura ci sarebbe una divergenza sull’interpretazione della norma che porta alla sanzione. Sembra che la Prefettura volesse chiarito in maniera inequivocabile il nesso tra attacchino e committente, cosa che potrebbe aver rallentato ulteriormente i meccanismi sanzionatori”.

Di certo c’è che non tutte le violazioni accertate sono finite in Prefettura e quelle che lo hanno fatto non sono mai arrivate al capolinea. E, soprattutto, nessun politico sarebbe stato “accompagnato” alla cassa.

“Ce lo ha confermato – afferma Ciaccio – lo stesso Prefetto. Anche i verbali trasmessi in via Cavour sono inutilizzabili perché mancava la notifica al trasgressore”.

Per fare completa luce sulla vicenda, pertanto, i parlamentari grillini di Sala d’Ercole hanno chiamato in soccorso la magistratura: una denuncia è partita per la Procura della Repubblica per accertare se l’inceppamento del meccanismo sanzionatorio sull’asse Polizia municipale-Prefettura possa avere dei responsabili. Una segnalazione prenderà in questi giorni la strada della Corte dei Conti, per accertare eventuali danni all’Erario.

Danni che potrebbero essere tutt’altro che irrisori. Le sanzioni previste per ogni manifesto abusivo sono infatti salate e vanno da un da un minimo di 103 euro ad un massimo di 1032 euro.

“Se le cifre sono quelle che pensiamo – afferma Ciaccio – il ‘buco’ potrebbe oscillare dai novecentomila euro fino ai nove milioni di euro, cosa che in tempi di vacche magrissime può aver pesato molto sulle casse di Palazzo delle Aquile”.

Il Movimento 5 Stelle, comunque, non si arrende, anzi. Dal gruppo parlamentare è partita una raffica di richieste di accesso agli atti diretta ai 390 Comuni di tutta la Sicilia per capire come è andata la lotta a manifesto selvaggio, senza il paracadute della sanatoria e per capire se qualche politico ha pagato.

“Anche a Siracusa – afferma il deputato Stefano Zito – sospettiamo ci sia qualcosa di poco chiaro. Indagheremo a fondo per accertare eventuali anomalie”.

“Ma non ci fermeremo alla Sicilia – conclude Ciaccio – stiamo mettendo a punto, assieme ai parlamentari nazionali, una raffica di richieste di accesso agli atti di tutti i Comuni italiani. I politici, evidentemente, contavano sul solito colpo di spugna parlamentare, che per il 2012 non è arrivato”.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]