Ecco il piano da 25 milioni per gli impianti sportivi Orlando: «Zamparini ci dica se vuole il Velodromo»

Un piano da 24,8 milioni per resuscitare gli impianti sportivi di Palermo e dimenticare per sempre la bocciatura della candidatura a Capitale europea dello sport. L’amministrazione comunale rompe gli indugi e presenta il programma di lavori per stadi e campi sportivi. Del resto, si sa, nel capoluogo siciliano fare sport può diventare una chimera fra impianti chiusi (come il Palazzetto o il Diamante del baseball), prati dissestati, spogliatoi fatiscenti, coperture malmesse. 

Il cronoprogramma è finanziato in parte con fondi comunali (oltre 19 milioni) e in parte con soldi (5 milioni) che il Coni Sicilia ha scovato fra le pieghe del decreto Renzi che ha destinato 100 milioni agli impianti sportivi italiani. I 5 milioni per Palermo finanzieranno, insieme ai 9 milioni di piazza Pretoria, il recupero del Palazzetto (è già partita la gara della copertura che da sola vale 3 milioni) e del Diamante per creare una città dello sport, per un investimento complessivo di 13,5 milioni. Ma non finisce qui: «Chiunque volesse costruire piscine o campetti nello spazio disponibile tra le due strutture ci porti i progetti», è l’appello del sindaco Leoluca Orlando. Il Palazzetto dovrebbe essere pronto per giugno 2017 (la copertura già fra un anno esatto), il resto della cittadella entro la fine del 2017. 

Non è stato facile ottenere il finanziamento statale. «In questi mesi abbiamo lavorato in silenzio – ha raccontato il presidente del Coni Sicilia Sergio D’Antoni – cogliendo al volo l’occasione del decreto Renzi grazie al lavoro serio del Coni nazionale. L’uso di quelle risorse è stato reso ancora più difficile dalla legge che assegna gli impianti sportivi alle Regioni». Per aggirarlo il Coni ha sfruttato un cavillo che permette allo Stato di intervenire sulle strutture periferiche, strappando 20 milioni per diverse realtà del centro-sud: oltre a Palermo ci sono Roma, Ostia, Barletta, Reggio Calabria e Napoli. «Avere impianti funzionanti significa poter ospitare tornei e manifestazioni e favorire il turismo sportivo. Su questo programma ci metto la faccia», ha concluso il delegato olimpico. 

Gli altri 10 milioni del piano, invece, arriveranno da un mutuo presso il credito sportivo, che Orlando sarebbe ben felice di evitare perché «se ci fosse qualche società sportiva o associazione senza fini di lucro che avesse le risorse finanziarie per sostituirsi all’amministrazione, in cambio della concessione d’uso gratuita, sarebbe la benvenuta». Gli impianti interessati sono, oltre a quelli di Fondo Patti, il PalaMangano (543mila euro), il PalaOreto (329mila euro), le palestre Renda (1,2 milioni), Borgo Nuovo (984mila) e Borgo Ulivia (1,1 milioni), la piscina comunale (3 milioni), la struttura equestre (1,5 milioni) e lo Stadio delle Palme (2,6 milioni). 

Non c’è il Velodromo, perché il Comune ha deciso di offrire il sito al patron del Palermo Maurizio Zamparini per erigere il nuovo stadio di calcio. Una questione che si trascina da anni, anche con bordate reciproche, ma che non ha ancora visto un accordo fra le parti. L’offerta di Palazzo delle Aquile ha il sapore dell’aut aut: «Nei prossimi giorni invieremo una nota ufficiale al Palermo Calcio – ha spiegato il primo cittadino – in cui chiederemo a Zamparini se vuole o meno usare il Velodromo per il nuovo stadio. Se non vuole ce lo dica perché useremo i fondi per il credito sportivo anche per il Velodromo e lo destineremo ad altro». 

«Quando sono tornato sindaco – ha attaccato Orlando – ho trovato il disastro negli impianti sportivi costruiti durante le mie precedenti sindacature. Ora proveremo a riempire i buchi neri creati in questi anni usando anche risorse dello Stato». Quanto alla struttura equestre «è stata rifatta a nuovo e sarà inaugurata domani. Resta nella disponibilità dell’amministrazione comunale e ospiterà i cavalli delle forze dell’ordine: polizia municipale, carabinieri, polizia di Stato, e magari la useremo anche per l’ippoterapia ed eventuali manifestazioni equestri nazionali. Ovviamente non ci sarà spazio per i cavalli dei privati. Faremo un altro piano – ha annunciato in chiusura – per gli impianti sportivi e le palestre delle scuole comunali».

«Abbiamo fatto tre anni di sport sfruttando mare, strade e palestre e non abbiamo lasciato nessuna squadra a piedi – ha detto l’assessore Cesare Lapiana -. Il Diamante diventerà un impianto polivalente, non solo per il baseball ma anche per il football americano e il rugby. Siamo aperti alle offerte dei privati. Aspettiamo che il nostro amico Zamparini ci dica entro un tempo ragionevole se vuole sfruttare il Velodromo».


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