Il missionario spagnolo infettato dal virus ebola e rimpatriato a madrid dalla liberia e' deceduto questa mattina. Lo ha annunciato una portavoce dell'ospedale di madrid dove era stato ricoverato. "e' morto alle 9. 28", ha precisato la portavoce dell'ospedale la paz-juan carlos iii. Settantacinque anni, il sacerdote cattolico miguel pajares era rientrato a madrid il 7 agosto a bordo di un airbus a310 della difesa spagnola.
Ebola, morto il missionario spagnolo. OMS: “Sì ai farmaci sperimentali”
Il missionario spagnolo infettato dal virus Ebola e rimpatriato a Madrid dalla Liberia e’ deceduto questa mattina. Lo ha annunciato una portavoce dell’ospedale di Madrid dove era stato ricoverato. “E’ morto alle 9.28”, ha precisato la portavoce dell’ospedale La Paz-Juan Carlos III. Settantacinque anni, il sacerdote cattolico Miguel Pajares era rientrato a Madrid il 7 agosto a bordo di un Airbus A310 della difesa spagnola.
Intanto, l’OMS, che ha definito l’epidemia “una emergenza internazionale” fa sapere che i morti sono più di mille nell’Africa occidentale. I Paesi coinvolti sono Guinea, Liberia, Sierra Leone e anche Nigeria, dove finora sono stati registrati 10 casi, due dei quali si sono conclusi con la morte delle persone contagiate.
Le autorità hanno registrato in totale 1.848 casi fra sospetti, probabili e confermati. L’epidemia è stata individuata per la prima volta a marzo in Guinea, ma probabilmente era cominciata alcuni mesi prima. Il nuovo bilancio fornito dall’Oms include i dati del periodo compreso fra il 7 e il 9 agosto, nel quale sono morte 52 persone e sono stati individuati altri 69 contagiati.
E, dopo alcuni giorni di dibattitto, per tentere di arginare il morbo, il comitato di esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ ha approvato il ricorso a terapie sperimentali non omologate per curare le persone infettate dal virus della febbre emorragica Ebola. “Di fronte a queste circostanze e dietro riserva che alcune condizioni siano comunque soddisfatte, il comitato ha raggiunto un consenso, valutando che e’ eticamente accettabile offrire terapie non omologate, la cui efficacia e i cui effetti secondari non sono ancora noti, come trattamenti potenziali o a titolo preventivo”, ha spiegato in un comunicato l’Oms.