Il presidente di Ance Catania, l'associazione che partecipa insieme ai sindacati alla Cassa edile finita nel mirino della procura, ribadisce la necessità di muoversi nel solco della trasparenza. «Useremo diligenza del padre di famiglia»
Durc falsi, Ance si costituisce parte civile «Mai pensato indietreggiare, serve rispetto regole»
Ance Catania si costituirà parte civile nel processo sui Durc falsi. L’inchiesta l’anno scorso ha tirato in ballo l’ex vicedirettore dell’ente che riunisce parti datoriali e sindacati e tanti imprenditori, accusati di avere beneficiato di favori per ottenere il rilascio del documento fondamentale per partecipare alle gare d’appalto.
Nelle scorse settimane una prima riunione del comitato di gestione di Cassa edile si era conclusa con un nulla di fatto, per mancanza del numero legale, in cui aveva inciso la mancanza di Ance oltre che di parte dei sindacati. La costituzione di cassa edile era arrivata poi in extremis, nel corso di una seconda riunione del comitato. Oggi invece l’annuncio della costituzione come parte civile della stessa associazione. A difendere l’immagine di Ance sarà l’avvocato Giampiero Torrisi. «La nostra posizione rimane sempre la stessa: netta e chiara agli occhi di tutti – dichiara il presidente Rosario Fresta – non abbiamo mai pensato di indietreggiare di un passo nei confronti di una vicenda che getta ombre sull’ente che riunisce imprenditori edili e sindacati di categoria».
«Il nostro obiettivo adesso – va avanti Fresta – è ritrovare quella fiducia, quell’equilibrio e quella serenità che consenta a tutti di lavorare nella direzione della trasparenza e nel rispetto delle regole. La legalità – ha aggiunto Fresta – è un valore assoluto che non si declina a piacimento, per cui agiremo a 360 gradi facendo largo alla meritocrazia, con una gestione economica oculata. Insomma – conclude il presidente di Ance Catania – useremo la diligenza del buon padre di famiglia fatta di impegno, rigore e onestà».