Alla conclusione dei lavori di restauro, aperta al pubblico Villa Cattolica, sede del museo dedicato al pittore. Alla cerimonia di inaugurazione presenti anche Giuseppe Tornatore, Pif e Francesco Scianna. Guarda le foto
Dopo un anno e mezzo riapre il museo Guttuso Una grande festa per celebrare l’artista bagherese
Una cerimonia in grande stile ha contraddistinto la riapertura di Villa Cattolica – Museo Guttuso di Bagheria, avvenuta ieri 26 dicembre, nel giorno del 105° anniversario della nascita di Renato Guttuso, dopo un anno e mezzo di chiusura al pubblico per lavori di restauro realizzati grazie a un progetto co-finanziato dall’Unione Europea.
Al taglio del nastro hanno partecipato il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque, l’assessore alla Cultura Romina Aiello, il primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, il Rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari e il fondatore degli Archivi Guttuso Fabio Guttuso Carapezza. E ancora, personaggi del mondo dello spettacolo come Giuseppe Tornatore, Francesco Scianna e Pif, che non nascondono il loro entusiasmo: «È un onore per me tornare a casa per un’occasione così importante a livello mondiale. Ho avuto la fortuna di fare una piccola operazione teatrale-cinematografica sulla Vucciria di Guttuso con la regia di Roberto Andò al Teatro Massimo l’anno scorso», racconta Scianna.
«Faccio parte di quella generazione abituata a vedere il monumento bello della città sempre chiuso. Sono strafelice di questa apertura, è impressionante sapere di avere un grande pittore contemporaneo a casa tua che racconta la storia della tua terra», dichiara Pif. E infine, l’emozionate ricordo di Guttuso dalle parole di Tornatore: «ho conosciuto il maestro da ragazzo, nell’82 l’ho convinto a girare un documentario su di lui per la terza rete Rai. Lo girammo nei luoghi della sua infanzia, fu gentilissimo e molto collaborativo. E poi ricordo tutte le volte che andavo a trovarlo nel suo studio a Palermo e a Roma».
Toccante il momento della deposizione della corona di fiori sull’arca monumentale che accoglie le spoglie di Guttuso, realizzata per lui dall’amico e scultore Giacomo Manzù, sulle note del Va’ pensiero eseguito dal Coro Laudate Dominum di Bagheria. Infine, affascinanti video mapping hanno animato il prospetto della villa, con le proiezioni delle opere più note del maestro, come Vucciria e Crocifissione.
Il museo Guttuso nasce nel 1973, grazie alla donazione di alcune opere da parte del maestro. Negli anni, la collezione si è arricchita grazie alle ulteriori donazioni di Fabio Carapezza Guttuso. Nel nuovo allestimento museale, curato da Dora Favatella Lo Cascio, la collezione è esposta tra il primo e il secondo piano della villa, ed è composta da 50 dipinti, 60 disegni del pittore bagherese realizzati tra il 1924 e il 1986, e opere provenienti dalla sua collezione privata, formata da 70 dipinti, 8 sculture e 30 disegni realizzati da Pippo Rizzo, Carlo Levi, Lia Pasqualina Noto, Tano Festa, Mario Schifano, solo per citarne alcuni. Col tempo, si sono aggiunti altri nomi, come Bruno Munari, Carla Accardi e Alfonso Leto. Presenti nel percorso espositivo anche opere di Giovanni Leto, Filly Cusenza, Giusto Sucato e Pippo Madé.
La vera novità del museo sono le sezioni dedicate alla fotografia e al cinema: al piano terra, le sale sul cartellonismo cinematografico e la pittura di carretto, e poi quella dedicata alla fotografia, con gli scatti di Mimmo Pintacuda e di Ferdinando Scianna. Al secondo piano, la sezione ‘libri d’artista’, che comprende opere d’arte realizzate da artisti contemporanei in forma di libro.
Il museo è visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle ore 9 alle 17. Biglietto d’ingresso 5 euro.