Cronaca

Dimessa dall’ospedale, 48enne muore dopo 40 minuti: la salma sequestrata la mattina stessa del funerale

Una donna di 48 anni di Acquedolci, in provincia di Messina, è morta sabato 23 dicembre circa 40 minuti dopo essere stata dimessa dall’ospedale. La storia di G. M. (queste le iniziali della vittima) inizia il pomeriggio dell’antivigilia di Natale, quando la donna – affetta da una malattia genetica – inizia a stare male con una evidente emorragia da naso e bocca. Stando a quanto è stato ricostruito finora, la 48enne avrebbe subito chiamato il 118. Sarebbero stati poi gli operatori sanitari, a bordo di una ambulanza, ad accompagnarla al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Agata di Militello, sempre nel Messinese.

Sono circa le 18.30 quando la donna viene presa in cura dai medici. Dopo qualche esame, la 48enne viene dimessa. Quando arriva di nuovo a casa sono le 21.50. Circa 40 minuti dopo, la donna muore all’interno della sua abitazione. «Siamo ancora affranti e disperati per quanto accaduto – raccontano a MeridioNews i parenti della vittima – Non crediamo possa essere accaduto tutto così. Per questo abbiamo deciso di presentare una querela andando direttamente alla caserma dei carabinieri di Acquedolci». Una denuncia contro ignoti attraversi la quale i familiari vogliono sapere, con esattezza, cosa sia successo dal momento in cui la donna ha chiamato i soccorsi e fino alla morte. «Sono al fianco dei familiari – dichiara al nostro giornale l’avvocata Nunziatina Grimaldi, nominata per assisterli – e li accompagnerò in questa ricerca di giustizia e verità anche per capire se ci siano delle responsabilità dietro questo decesso».

Ed è per cercare di ricostruire cosa abbia causato la morte della 48enne che, questa mattina, è stata sequestrata la salma. Proprio nella stessa mattinata in cui, alle 10, era già stato programmato e fissato il funerale. Tutte le celebrazioni sono state annullate. Sul cadavere della donna, adesso, verrà effettuata l’autopsia. Un esame che potrà fornire elementi utile per definire quanto accaduto. Anche la cartella clinica dell’ospedale è stata sequestrata.

Marta Silvestre

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