I lavoratori dicono di non sentirsi protetti dai vertici istituzionali dell'Ente da quando è in dissesto finanziario e puntano il dito contro la Regione che avrebbe dovuto farsi carico della loro condizione. Ciò è avvenuto solo in parte, perché quest’ultima ha consentito ai lavoratori di riprendere il loro posto per un mese e mezzo
Dissesto Comune Carini, protesta dei 105 precari «Non siamo tutelati» ma sindaco respinge accuse
Rimonta la protesta dei 105 precari del comune di Carini che da due mesi hanno perso il proprio posto di lavoro conseguentemente al dissesto finanziario decretato a maggio di quest’anno. Stamattina hanno affollato l’entrata del municipio e alcuni di loro si sono incatenati alle porte del palazzo comunale con addosso sacchi dell’immondizia che riportavano la frase: «Questo sacco ha più dignità del nostro lavoro». Da quando il Comune è in dissesto finanziario la Regione, secondo la legge di Stabilità, avrebbe dovuto farsi carico dei dipendenti precari. Ciò è avvenuto solo in parte, perché quest’ultima ha consentito ai lavoratori di riprendere il loro posto solo per un mese e mezzo, nel periodo fra maggio e giugno.
«Siamo consapevoli – afferma una dipendente precaria – che la colpa principale non è dell’amministrazione ed è della Regione, ma in questi mesi non ci siamo sentiti tutelati dalla giunta comunale e speriamo che, con questo gesto, si muova qualcosa». E in effetti, il sindaco Giuseppe Monteleone stamane ha accolto una delegazione dei manifestanti respingendo, però, ogni accusa: «Non dormo la notte a pensare che centocinque famiglie hanno difficoltà economiche, ma non posso tollerare che si dica che non stiamo facendo nulla per loro: siamo in continuo contatto con la Regione, mi reco io personalmente al Palazzo D’Orleans per parlare con chi di competenza. Il comune ha bisogno di loro, anche perché alcuni sono perfino capi ripartizione ma noi, in quanto amministratori comunali, per legge non possiamo fare altro perché a causa del dissesto finanziario, non possiamo assumere personale».
A rincarare la dose, ci pensa Luca Senapa, capogruppo al consiglio comunale di Azione Popolare,: “Sono seriamente indignato, irritato e indispettito dal comportamento dell’Assessorato Regionale Autonomie Locali e da tutta la politica regionale, nessuno escluso, nei confronti dei 105 lavoratori precari del Comune di Carini”. Senapa, che già a inizio agosto lamentava inattività da parte degli addetti ai lavori, denuncia inoltre la quasi totale assenza di interessamento da parte della giunta regionale degli ultimi mesi estivi: «Da due mesi, solamente promesse disattese e chiacchiere da bar. Abbiamo aspettato i 500 milioni di euro provenienti dallo Stato ma nulla è cambiato, del decreto nemmeno l’ombra e hanno pure il coraggio di rimandare di settimana in settimana inventando sempre una scusa». Senapa, nel raccontare la disastrosa situazione degli uffici comunali, afferma che «ormai anche effettuare il rilascio di una semplice carta d’identità è diventato un problema. Senza i precari gli uffici sono semi vuoti, gli impiegati sono soltanto 127 a fronte di 40 mila abitanti e la macchina comunale non può funzionare bene. Trovo tutto questo agghiacciante e mortificante per i cittadini e per i dipendenti». “Chiedo un intervento serio – conclude Senapa – da parte del Prefetto e del Presidente della Regione perché la situazione è arrivata davvero al limite e sia i lavoratori che i cittadini non possono più tollerare tutto ciò».