Discariche & affari da Confindustria Sicilia al Pdl (passando per il Governo Crocetta) Tutti insieme appassionatamente…

Ormai i grandi affari, in Sicilia, si fanno all’ombra dei rifiuti. In questo guazzabuglio di interessi, spesso tutt’altro che ‘nobili’, troviamo industriali, politici e anche alti burocrati. Come, ad esempio, Marco Lupo, già vicino all’ex Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, poi intruppato nel’alta burocrazia isolana dall’ex governatore, Raffaele Lombardo, e confermato come numero uno del dipartimento Rifiuti dall’attuale Governo retto da Rosario Crocetta.

Sui rifiuti, insomma, c’è una precisa continuità tra Governo Crocetta e Governo Lombardo, e un’altrettanta precisa contiguità tra l’attuale Governo regionale e alcuni settori del Pdl. 

Non mancano gli scontri. Come quello avvenuto la scorsa settimana tra l’attuale assessore regionale all’Energia, Nicolò Marino, e il gruppo imprenditoriale che fa capo al vice presidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro.

Il punto di scontro tra l’assessore Marino e il gruppo Catanzaro non è tanto e soltanto il centro di trasferenza di Terrasini (in pratica, una discarica in uno dei centri turistici della provincia di Palermo), quanto le due diverse ‘filosofie’.

Marino, che ha ereditato i disastri della passata amministrazione di Raffaele Lombardo (che sulla gestione dei rifiuti era perfettamente in linea con il gruppo Catanzaro e con Confindustria Sicilia: discariche, affari, discariche, affari, discariche, affari…), per avendo messo in cantiere la possibilità di realizzare 18 nuove discariche pubbliche per fronteggiare l’emergenza, vorrebbe cambiare impostazione, puntando su processi di smaltimento dei rifiuti alternativi alla discariche.

Il gruppo Catanzaro, al contrario, fa business con le discariche. Alcuni anni fa, in circostanze un po’ strane, si è impossessato della discarica di Siculiana, in provincia di Agrigento. Un impianto con il quale ha ‘chiuso’ grandi affari, approfittando di una legge regionale che risale ai primi anni del 2000 e che sembra fatta apposta per favorire i privati.

Tra il 2009 e il 2011, ha scritto il quotidiano la Repubblica, edizione siciliana, il Governo Lombardo ha concesso autorizzazioni per accogliere rifiuti 13 milioni di metri cubi di rifiuti.

“La cifra più elevata di abbancamento, per 2,9 milioni di metri cubi – si legge nell’inchiesta de la Repubblica – è stata autorizzata alla discarica di Siculiana, gestita da Catanzaro, che fa pagare una delle tariffe più basse, 63,3 euro a metro cubo. Sulla carta da qui ai prossimi anni il suo fatturato complessivo potrebbe arrivare a quota 186 milioni. Si parla, è bene precisarlo, di una cifra potenziale, visto che gli ingrandimenti della discarica avvengono in maniera graduale e c’è da dire che Catanzaro è pronto a investire in impianti di trattamento dei rifiuti: ma da due anni attende una risposta dall’assessorato l’Energia, che non arriva. Marino ha già fatto sapere però che non darà l’autorizzazione alla stazione di trasferimento rifiuti che Catanzaro vuole realizzare a Terrasini”.

Il gruppo Catanzaro non è il solo ad operare, in Sicilia, nel settore dei rifiuti con le discariche. “Al secondo posto per abbancamento autorizzato (1,8 milioni di mc) – leggiamo sempre nell’inchiesta de la Repubblica – c’è la discarica di Motta Sant’Anastasia, nel Catanese: qui, con una tariffa da 102 euro a metro cubo si parla di un giro di affari pari a 185 milioni. La Oikos è della famiglia di Salvatore Proto, che da decenni gestisce questo business. Subito dopo, nella classifica delle grandi discariche, si piazza quella di Grotte San Giorgio, a due passi da Catania: ha avuto autorizzati conferimenti per 1,9 milioni di tonnellate e con una tariffa da 90 euro ha in programma un giro di affari pari a 173 milioni. A gestirla, da sempre, è la Sicula trasporti della famiglia di Giuseppe e Salvatore Leonardi. Al quarto posto per possibilità di accogliere rifiuti c’è la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, gestita dalla Tirreno ambiente: società partecipata al 45 dal Comune di Mazzarrà e per il resto da privati come Ederambiente e Genesu. Quest’ultima discarica ha avuto autorizzati nel 2009 conferimenti per 1,7 milioni di metri cubi e fa pagare una tariffa di 90 euro: volume d’affari, 155 milioni”.

Cosa hanno fatto, fino ad oggi, le autorità pubbliche siciliane per affrancare la Sicilia dalle discariche? Per ben tre anni la questione rifiuti, nella nostra Isola, è stata gestita in regime commissariale. In previsione c’erano ben 20 centri di compostaggio. Si tratta degli impianti per l’eliminazione dei residui organici. Ebbene, di questi 20 centri non ne è stato realizzato nemmeno uno.

Di fatto, chi ha gestito il commissariamento, e cioè il dipartimento regionale dei Rifiuti retto da Marco Lupo, non ha fatto un grande lavoro. Anzi. Però, come già detto, è sempre al suo posto. E, visti gli ‘ottimi’ risultati raggiunti, questo dipartimento è stato addirittura premiato: gestirà, sempre in regime di commissariamento, anche l’ambito di Palermo-Bellolampo, prima gestito dalla Protezione civile.

Quello che Marco Lupo e compagna bella combineranno a Palermo non lo sappiamo. E’ interessante notare che, al centro di questi grandi affari, oltre allo stesso citato Marco Lupo, orbitano anche i soliti ‘Professionisti dell’Antimafia’.

Pensate un po’ cosa sarebbe successo se a patrocinare la causa delle discariche private della Sicilia fossero stati, direttamente, esponenti del Pdl o amici di Totò Cuffaro. Subito sarebbero insorte del ‘trombe’ dell’antimafia, denunce, grida, scandali!.

Invece se a patrocinare le discariche private sono Confindustria Sicilia con il contorno dei propri alleati politici che oggi governano l’Isola cambia tutto.

La nostra sensazione, però, è che il gioco sporco sia stato ‘sgamato’. Non solo dall’assessore Marino, ma anche da una parte della società siciliana che comincia ad essere stanca dei ‘Professionisti dell’antimafia’.

A Terrasini è nato un grande movimento popolare. Piano piano i dirigenti regionali del Pd siciliano, alla luce, anche, di pronunciamenti dei Tribunali (che hanno assolto i presunti ‘nemici’ del gruppo Catanzaro) cominciano guardare con luce diversa la tormentata storia della discarica di Siculiana.

Comincia anche ad essere più chiaro il ‘gioco’ di certi ambientalisti siciliani stranamente contigui a personaggi non esattamente adamantini. Insomma, il grande raggiro che, per oltre dieci anni, ha condannato la Sicilia alle discariche gestite dai privati ormai è stato messo in discussione.

 

 

 


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