Da stasera 48 Comuni del Palermitano potranno tornare a conferire nella discarica di Siculiana, rimasta chiusa negli ultimi due giorni, causando disagi e scatenando le ire dei sindaci. La buona notizia arriva da un incontro tra i tecnici della società Catanzaro, che gestisce l’impianto, e quelli dell’assessorato all’Energia, guidato da Vania Contrafatto. Per quanto tempo durerà la pace tra privati e Regione non è ancora chiaro. In cambio della riapertura dei cancelli la Regione si è impegnata, entro dieci giorni, a indire una conferenza dei servizi per parlare delle difficoltà sollevate dalla società sul limite di rifiuti da poter conferire. «In quella sede e con tutti gli enti interessati cercheremo di comprendere le problematiche ambientali denunciate e da dove esce fuori il dato di 800 tonnellate giornaliere che dicono di poter ricevere», precisa Contrafatto. Al momento critico si aggiunge la notizia di uno strano danneggiamento a casa dell’assessora all’Energia: è stato manomesso l’impianto d’allarme e tagliata la linea telefonica. Atti per cui l’ex magistrata presenterà denuncia.
Nei giorni scorsi la società Catanzaro aveva negato l’autorizzazione a conferire i rifiuti ai Comuni del Palermitano, come invece prevedeva l’ordinanza del governatore Rosario Crocetta che ha prorogato il regime di emergenza fino a maggio. Il documento impone alla discarica agrigentina di accogliere 1.300 tonnellate al giorno. Limite non accettato dai Catanzaro che si appellano alle analisi effettuate dall’Asp di Agrigento, invocando quindi una deroga per ragioni sanitarie e ambientali. «L’autorizzazione integrata ambientale concessa alla società non prevede il limite di 800 tonnellate di cui parlano», precisa l’assessora che nega che i privati abbiano presentato nuove richieste per quanto riguarda il prezzo del conferimento, al momento di 80 euro a tonnellata, tra i più bassi rispetto alle altre discariche siciliane. «Delle tariffe – conclude Contrafatto – si potrà parlare solo quando avranno completato l’impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti (Tmb), i cui lavori sono appena cominciati».
Un sospiro di sollievo, seppur momentaneo, per i sindaci palermitani che nelle ultime ore avevano denunciato il rischio di una grave emergenza e che oggi pomeriggio si sono riuniti nell’assemblea dell’Anci Sicilia. «È necessario un intervento urgente che ponga fine alle eterne liquidazioni degli Ato e che avvii, nel più breve tempo possibile, le riforma del Sistema Integrato dei rifiuti», annunciano. Ma c’è anche chi è già passato dalle parole ai fatti. Il sindaco di Altavilla, Nino Parisi, ha denunciato la situazione degli ultimi giorni alle Procure di Palermo e Termini Imerese. «Sabato – spiega Parisi – i nostri camion, dopo aver fatto un viaggio di 300 chilometri, si sono ritrovati i cancelli della discarica chiusi. Ho chiesto spiegazioni a un dipendente, che mi ha rinviato ai dirigenti, ma al centralino della società Catanzaro non ha mai risposto nessuno. Di conseguenza ho segnalato nomi, cognomi e fatti alle Procure, alla questura e alla Regione, se ci sono reati vanno perseguiti».
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