Si è conclusa con sedici rinvii a giudizio l’udienza preliminare sull’inchiesta relativa alla gestione della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, in contrada Zuppà. Il gup di Messina, Salvatore Pugliese, ha accolto quasi integralmente le richieste della Direzione distrettuale antimafia. Il processo prenderà il via il 9 luglio prossimo. Sul banco degli imputati finiranno figure chiave del […]
Discarica Mazzarrà, 16 rinvii a giudizio per disastro ambientale: ci sono ex sindaci, tecnici e dirigenti regionali
Si è conclusa con sedici rinvii a giudizio l’udienza preliminare sull’inchiesta relativa alla gestione della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, in contrada Zuppà. Il gup di Messina, Salvatore Pugliese, ha accolto quasi integralmente le richieste della Direzione distrettuale antimafia. Il processo prenderà il via il 9 luglio prossimo. Sul banco degli imputati finiranno figure chiave del sistema di gestione della discarica, tra cui ex sindaci, tecnici comunali e regionali, nonché amministratori che, nel tempo, hanno ricoperto ruoli cruciali nella gestione del sito. I reati contestati vanno dalla gestione illecita di rifiuti all’avvelenamento delle acque, fino all’inquinamento e al disastro ambientale. L’indagine copre un arco temporale esteso, che parte dalla realizzazione della discarica e arriva fino al recente sopralluogo tecnico del 6 luglio 2023.
Una struttura ormai dismessa, ma che continua a rappresentare una fonte di criticità ambientali e sanitarie. Nel tempo, il sito è stato al centro anche di sospetti legami con ambienti mafiosi, in particolare riconducibili ai clan dei Barcellonesi e dei Mazzarroti. I rinviati a giudizio sono: Giuseppe Antonioli, Maurizio Bonasera, Roberto Campagna, Francesco Cannone, Salvatore Cocina, Maurizio Costa, Antonio Crisafulli, Antonia De Domenico, Calogero Foti, Sebastiano Giambò, Dario Grussu, Francesco Lo Cascio, Carmelo Navarra, Carmelo Pietrafitta, Alfio Raineri e Roberto Ravidà. Tre gli imputati prosciolti: si tratta degli ex liquidatori della TirrenoAmbiente, società che ha gestito l’impianto – Sonia Alfano ex europarlamentare, Pierluigi Biffi e l’avvocato Francesco Cucinotta.
Il giudice ha accolto la tesi difensiva che li riteneva estranei alle responsabilità gestionali, in virtù della natura e dei limiti imposti dalla carica. «Giustizia è fatta», ha commentato l’avvocato Fabio Repici, difensore di Alfano. Per la società TirrenoAmbiente, imputata come persona giuridica, il giudice ha dichiarato il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Ammesse quasi tutte le parti civili: tra queste, i ministeri dell’Ambiente e della Salute, i Comuni di Mazzarrà Sant’Andrea e Furnari, il WWF, Legambiente, Codacons e numerosi cittadini residenti nei pressi dell’ex discarica, considerata una vera e propria bomba ecologica. La loro posizione verrà esaminata nel corso del dibattimento.