«Sarà la protezione civile regionale a gestire l’emergenza della diga Trinità di Castelvetrano». Lo fa sapere una nota della Regione siciliana. Nella comunicazione si legge anche che «il presidente Renato Schifani, con un decreto d’urgenza, già pubblicato ieri, affida al dirigente generale del Dipartimento, Salvo Cocina, pieni poteri per superare una situazione di stallo che si protrae […]
Diga di Castelvetrano, Schifani: «L’emergenza la gestirà la protezione civile regionale»
«Sarà la protezione civile regionale a gestire l’emergenza della diga Trinità di Castelvetrano». Lo fa sapere una nota della Regione siciliana. Nella comunicazione si legge anche che «il presidente Renato Schifani, con un decreto d’urgenza, già pubblicato ieri, affida al dirigente generale del Dipartimento, Salvo Cocina, pieni poteri per superare una situazione di stallo che si protrae da mesi». Nelle scorse settimane il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) aveva scritto alla Regione siciliana: con quella lettera disponeva la messa fuori esercizio della diga del Trapanese mediante la progressiva riduzione dei livelli idrici. La Regione, infatti, dice che la nomina di Cocina «si è resa necessaria in seguito al provvedimento del Mit dello scorso 14 gennaio, che sollecitava lo svuotamento dell’invaso ubicato in provincia di Trapani per ragioni di sicurezza e in cui venivano evidenziate una serie di inadempienze da parte del Dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti (Dar), tra queste il ritardo nell’emanazione dell'”avviso di pericolo”, l’assenza di comunicazione alla presidenza della Regione della situazione critica e la grave carenza di interlocuzione con gli uffici ministeriali nonostante le sollecitazioni ufficiali».
«Di fronte a questa paralisi amministrativa – continua la nota – il presidente Schifani ha dovuto assumere l’iniziativa in prima persona organizzando un incontro urgente, il 29 gennaio scorso, con il Mit nel corso del quale era stata concordata la nomina da parte del dipartimento Acqua e rifiuti di un consulente per gli accertamenti propedeutici a risolvere le criticità strutturali della diga. Ma il Dar non ha mai dato seguito a questa disposizione. Da qui – conclude la nota della Regione siciliana – la decisione di affidare tutto alla Protezione civile, a cominciare dalla nomina dell’esperto».