Dietro la legge di ‘stabilità’ del Governo Letta-Alfano c’è il Two Pack

QUESTO NUOVO TRATTATO INTERNAZIONALE IMPOSTO DALL’EUROPA AL NOSTRO PAESE RISCHIA DI SCATENARE PROTESTE DI PIAZZA. E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI ALLENTARE LA TENSIONE PROMUOVENDO UN’AREA EURO PIU’ ‘LEGGERA’: UNA SORTA DI EURO-MEDITERRANEO PER APRIRE E DARE SPERANZA ANCHE AI PAESI DA DOVE ARRIVANO TANTI DISPERATI

di Economicus

Proviamo a capire quello che sta succedendo in Italia chiamando le cose per nome e cognome.

Il Governo Letta-Alfano ha messo su uno schema di legge di ‘stabilità’ (che prende il posto di Bilancio e Finanziaria) penosa. In realtà, il premier e il suo vice del nostro Paese hanno applicato in modo codino il cosiddetto Two Pack, il nuovo e ultra-demenziale trattato internazionale con il quale l’Italia ha ceduto all’Europa ‘Unita’ anche la sovranità dei propri conti pubblici.

Insomma, dopo aver ceduto la sovranità monetaria con la creazione dell’euro, non siamo nemmeno più – a partire dal 2014 – padroni dei nostri conti pubblici.

In pratica, anche se nessuno lo dice – a parte un articolo molto bello di qualche mese fa del Sole 24 Ore, che lo lasciava intendere – siamo stati commissariati dall’Unione Europea. (sopra, foto tratta da blogpanorama.it)

Nel Two Pack c’è scritto che la manovra di ‘stabilità, dopo essere stata approvata dal Parlamento italiano, deve passare da Bruxelles per l’avallo finale. Se all’Europa non piace, l’Italia la deve cambiare.

Letta e Alfano, per non sbagliare, sono andati direttamente a Bruxelles a prendere ‘ordini’. Sono tornati con una legge truffa che è riuscita a mettere d’accordo Confindustria, sindacati e i milioni di disoccupati, precari, ex lavoratori e persino disabili (la legge di ‘stabiità’ taglia pure le indennità di accompagnamento per chi non riesce a stare in piedi!).

Tutti: Confindustria, sindacati, disoccupati, precari, ex lavoratori, e disabili sono concordi: la legge di ‘stabilità’ del Governo Letta-Alfano è sbagliata.

In un Paese normale il Governo sarebbe già a casa. Anche perché, proprio oggi, in tutta l’Italia – con epicentro a Roma – si svolgeranno manifestazioni contro il Governo, contro le banche, contro la finanza speculativa e, di conseguenza, contro l’Europa dell’euro-tedesco, che è alla base di tutti i disastri economici e finanziari di oggi.

Che hanno combinato Letta e Alfano? Semplice: la Germania ha ordinato all’Italia un’altra serie di tagli assurdi. E Letta e Alfano hanno tentato in modo goffo di nascondere questi tagli aumentando i cosiddetti balzelli invisibili, che poi invisibili non sono.

Sono in pochi a dirlo, ma il Governo ha le mani libere per una manovra aggiuntiva sui carburanti, che sono, da sempre il ‘bancomat’ dei governi del nostro Paese. 

 

Poiché Letta e Alfano debbono tutelare anche la ‘casta’ – un milione e mezzo di persone che vivono di ‘malapolitica’ (a cominciare dai 20 mila euro al mese di ogni parlamentare) più le banche – hanno infarcito la manovra di ‘stabilità’ di una serie impressionante di nuove tasse.

La manovra sul cuneo fiscale – i 5 miliardi di euro in tre anni – è una presa in giro. La legge di ‘stabilità’ di Letta e Alfano con dieci mani prende e, forse, con una mano dà un po’ di ‘elemosina’.

Già si sussurra che l’aumento del gettito dell’Iva (un punto in più) possa essere ‘inghiottito’ dalle banche. Ma, come ha denunciato ieri Il Fatto quotidiano, il Governo Letta-Alfano ha già programmato un’altra ‘donazione’ di un miliardo di euro al sistema creditizio italiano. L’ennesimo scippo dalle tasche degli italiani per tenere in vita le banche fallite. 

Si resta allibiti dalla sfacciataggine di questo Presidente del Consiglio, uomo del gruppo Aspen-Bilderberg che vorrebbe restare a Palazzo Chigi continuando a massacrare gl’italiani nel nome di un’Europa ‘Unita’ (o presenta tale) di ‘predoni’.

La verità è che le manifestazioni che oggi andranno in scena in Italia – molto gettonate sulla rete e poco dai giornali officiali – sono l’inizio di una rivolta sociale che rischia di diffondersi in tutto il Paese.

Ancora la politica italiana, che ha trascinato il nostro Paese nella trappola dell’euro, non si rende conto che l’Eurozona, così com’è, non può andare avanti.

Chi frequenta la rete sa che, con la scusa del diritto d’autore, in Italia – con il probabile avallo dell’Europa – c’è chi pensa di ridurre gli spazi di libertà. Nell’illusione di frenare le rivolte sociali per mancanza di collegamenti sulla rete.

E’, appunto, un’illusione. Perché la rete è mondiale e l’idea nazi-fascista di una rete chiusa significherebbe isolare l’Italia dal resto del mondo per consentire, di fatto, ai tedeschi di completare il saccheggio del nostro Paese.

Noi ci auguriamo che, almeno su questo punto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che è uomo politico democratico, blocchi sul nascere queste tentazioni fasciste.

Per chi non l’avesse capito, la nuova legge di ‘stabilità’ del Governo Letta-Alfano non solo non concede nulla allo sviluppo, ma prepara il Fisco con tutto il suo apparato a iniziare la seconda fase dell’euro-tedesco: attaccare le proprietà immobiliari degl’italiani.

Ai tedeschi l’idea che il nostro Paese abbia un debito pubblico di oltre 2 mila miliardi di euro e le famiglie proprietarie di abitazioni non va giù. L’operazione messa in campo, adesso, è proprio quella di costringere gl’italiani a vendere le proprie case, guarda caso, proprio in un momento in cui la stessa ‘Unione’ Europea ha depresso fino all’inverosimile il mercato immobiliare italiano.

Superfluo ricordare che al Two Pack si accompagna il Fiscal Compact, altro demenziale trattato internazionale che prevede, per l’Italia, il pagamento di 50 miliardi di euro all’anno per vent’anni.

Di fatto, il Two Pack è lo strumento che consente all’Europa dominata dalla Germania di attuare il Fiscal Compact. All’ ‘Unione’ Europea controllata dai tedeschi non gliene frega nulla che in Italia la fame cresce giorno dopo giorno, che la disoccupazione è alle stelle, che gli ospedali pubblici sono sotto stress con medici e infermieri massacrati dal lavoro e mal pagati.

Alla Germania interessa solo finire di ‘spolpare’ le famiglie e le imprese italiane. Sì, anche le imprese. Eurozona, Fiscal Compact e Two Pack hanno trasformato il Nord Italia nella periferia della Germania. Con l’euro-tedesco anche il Nord del nostro Paese è in ‘fuori gioco’.

 

Che fare? Propugnare un’uscita dell’Italia dall’euro è impossibile. Ormai la classe politica, selezionata non a caso con il Porcellum, non è in grado di opporsi al giogo tedesco. Lo dimostra proprio il progetto di legge di ‘stabilità’ di Letta e Alfano.

L’unica via per uscire da questo tunnel è la creazione di un’area-euro ‘leggera’ rispetto all’euro-pesante della Germania.

Accanto all’euro-tedesco – che interesserebbe la Mitteleuropa – si deve affiancare un euro-mediterraneo ‘leggero’ per consentire all’Italia, alla Grecia, alla Spagna e, forse, anche alla Francia di sopravvivere.

L’euro-mediterraneo imporrebbe di ridiscutere tutto: Two Pack, Fiscal Compact, spread, allentando la tensione sul nostro Paese, esercitata oggi non da una Germania miope, ma da chi comanda oggi in Germania.

Non solo. L’euro-mediterraneo allenterebbe, anche, la tensione nel Mediterraneo, avviando un dialogo stretto con i Paesi dai quali aggi arrivano tanti disperati. Provando a ‘ricucire’ un’idea di sviluppo in quei luoghi, partendo dall’agricoltura e dalla pesca.

L’euro-mediterraneo imporrebbe di ridiscutere tutto: Two Pack, Fiscal Compact, spread, allentando la tensione

 

Questo farebbe perdere ai tedeschi la supremazia che oggi hanno sull’Europa. Ma questa è l’unica via pacifica per evitare che a una soluzione del genere si arrivi con le piazze.    


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