UN DIRIGENTE REGIONALE ANALIZZA, UNO PER UNO, GLI ERRORI COMMESSI DALL’ESECUTIVO – PRESIDENTE DELLA REGIONE E ASSESSORE ALLE RISORSE AGRICOLE – NELLA GESTIONE DEI BOSCHI DELLA NOSTRA ISOLA. PRESUNZIONE, PRESSAPPOCHISMO, INCAPACITA’
di Paolo Luparello
Ci avviamo ai primi due anni di governo Crocetta e quali sono stati i risultati ottenuti? Ricordiamo le continue conferenze stampa, le denunce di chissà quali misfatti, gli annunci roboanti, il primato italiano in non si sa quali materie ma in concreto quali sono i risultati? A parte l’antimafia senza se e senza ma, quale è stato il segno di questo presidente?
In questi quasi due anni non si è fatto altro che parlare del rapporto del presidente con il PD, di un presunto modello Sicilia, della riforma della formazione professionale e bla bla bla Per i siciliani però non abbiamo ancora capito cosa ha fatto o cosa pensa di aver fatto, sempre che per i siciliani ci sia spazio nei suoi programmi!
L’attuale fase storica che stiamo vivendo non verrà ricordata come quella della crisi del ’29, ma ci sarà andata molto vicina. Governare di questi tempi non è facile per nessuno ed è proprio per questo che si sarebbe dovuti essere portatori di una progetto politico importante, un progetto fondato più sui valori che sulle risorse finanziarie, un progetto che chiarisse che nessuno sarebbe stato lasciato indietro, ma che certi vantaggi per i soliti gruppi, di pochi o di tanti, non potevano continuare, un progetto che consentisse di utilizzare meglio e in una prospettiva di futuro le minori risorse derivanti da un Pil in decrescita non si sa fino a quando.
Ma nonostante l’assenza di ogni progettualità che non sia titoli ad effetto e culto della personalità, il Governo continua a fare finta di governare Perché solo di finta si può trattare, nel momento in cui si propongono leggi e finanziarie che non affrontano i problemi, ma che semplicemente li rinviano.
La cifra stilistica di questo presidente e del suo Governo la si può valutare nella gestione della delicata materia del demanio forestale e della manodopera forestale utilizzata per la sua gestione e per la difesa dagli incendi. Si tratta di una materia che non si svolge all’interno di uffici e della quale tutto traspare. La gestione del territorio, la sua manutenzione e la lotta agli incendi stanno sotto gli occhi di tutti e un’azione improvvisata e inefficiente può essere valutata da chiunque: da chiunque vive nel territorio e che può subire gli effetti di omissioni e improvvisazioni.
Gli incendi di questi giorni sono la prova provata del fallimento del Governo e come nella migliore tradizione assisteremo al triste spettacolo dello scaricabarile la cui trama prevede la ricerca del colpevole tra i burocrati regionali. Naturalmente sarà gioco facile per il mediatico presidente allontanare da sé ogni responsabilità e soltanto gli avveduti non potranno che constatare che la situazione è frutto della miscela esplosiva di decisioni di Governo e Ars. Tre i fatti principali. Vediamoli.
Primo: le poche risorse assegnate (e in notevole ritardo) sia per le attività di prevenzione che di intervento, che hanno fatto saltare tutti i tempi della programmazione dei servizi.
Secondo: la decisione, con legge, di accorpare i contingenti degli operai antincendio con quelli della manutenzione, provocando confusione e complicazione di tutti i procedimenti tecnici ed amministrativi. In soldoni, all’Azienda è stata demandata la gestione amministrativa (rapporto di lavoro, pagamenti emolumenti), al Corpo Forestale la gestione”tecnica” del servizio, “avvalendosi” del personale passato all’Azienda. L’operatività di tale suddivisione è stata pattuita con una convenzione tra i due dipartimenti. Risultato: parecchia indeterminazione e dubbi nelle procedure, che sono state inventate al momento, con i conseguenti ritardi. Il paradosso è che la norma era stata sbandierata con motivazioni di semplificazione e risparmio!
Terzo: lulteriore decisione di assegnare alle Aziende sanitarie provinciali il servizio di visite mediche degli operai forestali. Dati i numeri notevoli di lavoratori e i tempi spesso ridotti per lavviamento al lavoro si sono registrati insopportabili ritardi per il completamento delle procedure.
Ovviamente si dirà che la responsabilità di questo disastro annunciato è della burocrazia. Nessuno però dice che tutti gli uffici lavorano da giorni incessantemente per mettere le pezze a questo guazzabuglio creato dalla superficialità e dalla presunzione di Governo e Legislatore.
Come se non bastasse, l’ultima chicca di ieri sera: l’Ars ha approvato un Ordine del giorno sostanzialmente contrario all’adozione della graduatoria unica dei due contingenti (antincendio e manutenzione) che ha provocato questo marasma. Da notare che l’assessore alle Risorse agricole ha votato a favore (!)
In tutto questo l’opposizione si limita a twittare o a presentare Ordini del giorno anziché pretendere che presidente della Regione e assessore al ramo vadano a relazionare al Parlamento su quanto è successo e sta succedendo!
A quando una commissione di inchiesta sulla gestione della forestale? Magari a fine stagione quando sapremo quali sono stati i danni e se le superfici percorse dal fuoco e i danni subiti sono stati in linea con quelli degli anni passati o se c’è stata una maggiore virulenza del fenomeno.
Viene da domandarsi: ma è soltanto la questione forestale a essere stata affrontata alla carlona?
Nota a margine
Paolo Luparello ha ragione: l’attuale assessore regionale alle Risorse agricole, Paolo Ezechia Reale, ha dimostrato di essere inadeguato e incapace. Ci dispiace per il suo leader, onorevole Lino Leanza: ma non si affida la guida di un assessorato difficile, in un momento così difficile, a chi non ha alcuna esperienza e – soprattutto – a chi dimostra tanta presunzione.
L’abbiamo detto all’inizio e lo ribadiamo oggi: se fossero stati effettuati in tempo i lavori di prevenzione degli incendi i danni sarebbero stati di gran lunga minori. La mancanza di soldi è certo un problema: ma la disorganizzazione, il pressappochismo e la superficialità mostrati dall’Amministrazione in questi giorni sono semplicemente sconcertanti.
g.a.
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