Dieci giorni di chiusura. È quanto stabilito da un provvedimento del questore di Catania per il Rent car al nuovo baretto di piazza Addamo, a Catania. Il provvedimento è stato notificato ieri alla titolare dell’attività commerciale che, secondo quanto già svelato da MeridioNews, è Concetta Piacente. La donna è imparentata con i fratelli Domenico e Luciano Lombardo. Ossia coloro che […]
Dopo il pestaggio dei vigili urbani dieci giorni di chiusura per il Rent car al nuovo baretto
Dieci giorni di chiusura. È quanto stabilito da un provvedimento del questore di Catania per il Rent car al nuovo baretto di piazza Addamo, a Catania. Il provvedimento è stato notificato ieri alla titolare dell’attività commerciale che, secondo quanto già svelato da MeridioNews, è Concetta Piacente. La donna è imparentata con i fratelli Domenico e Luciano Lombardo. Ossia coloro che la scorsa settimana si sono resi protagonisti di un violento pestaggio contro due agenti della polizia locale e nei confronti dei ristoratori Roberto Tudisco e Sandra Di Bella. I vigili urbani erano intervenuti dopo la segnalazione dei titolari del ristorante Il bell’Antonio per verbalizzare una macchina parcheggiata in violazione del Codice della strada. Dopo la rissa, ripresa in un video, i Lombardo sono stati fermati dalla polizia. Il giorno dopo il giudice per le indagini preliminari aveva confermato i domiciliari per Domenico Lombardo ed era stato emesso un obbligo di dimora per Luciano.
Nei giorni scorsi, invece, ai fratelli violenti è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di atti persecutori ed estorsione. Il pestaggio del 10 ottobre non è stato un episodio isolato. Come la stessa Di Bella ha raccontato in un’intervista al nostro giornale minacce e molestie si protraggono da tempo da parte dei due uomini nei confronti dell’attività di ristorazione attigua. Sui Lombardo pende anche la notifica di un Daspo Willy, per la durata di tre anni. Il provvedimento vieta ai due di accedere o di stazionare nelle immediate vicinanze dei pubblici esercizi e dei locali pubblici presenti nel territorio dell’intera provincia. Per l’attività commerciale il provvedimento di chiusura di dieci giorni si aggiunge a un curriculum già di tutto rispetto. Nel 2017 il baretto finì sulle pagine dei giornali, perché al suo interno ospitò la bara del pregiudicato Giacomo Bonfiglio, morto in un incidente stradale in via Aquicella Porto. L’uomo era ritenuto vicino al capomafia del clan Pillera-Puntina Nuccio Ieni. Dopo questo episodio il questore di allora dispose lo stop all’attività per alcuni giorni.