Dalla Sicilia alla Lombardia in cerca di lavoro. Sono tanti quelli che hanno intrapreso lo stesso percorso anni fa e adesso accolgono chi è arrivato dopo di loro. E poi «sono arrivato a fine settimana e niente inizia nel weekend, posso concedermi qualche giorno per ambientarmi»
Diario di un palermitano a Milano perché cu nesci, arrinesci! «Per molti ho avuto coraggio, per altri non ho avuto scelta»
Milano! Nello stesso momento in cui ho messo piede fuori dall’aereo ho avuto la sensazione che il peggio me lo fossi lasciato alle spalle, ero convinto che niente da adesso in poi potesse andare storto, non avevo considerato solo una cosa; che adesso cominciava il lavoro duro, iniziare la ricerca di un lavoro. Sono arrivato in città di fine settimana, e dato che niente si inizia di fine settimana, il weekend sarei stato libero di passare del tempo con degli amici (tra cui altri esuli palermitani) giusto per ambientarmi meglio e rendere la separazione da casa più facile.
Per me non si tratta della prima volta,
sono già stato a Milano parecchie volte, ma nel momento in cui mi sono seduto in metropolitana per dirigermi verso quello che sarebbe stato il mio alloggio per i prossimi mesi, ho cominciato a pensare «quindi questa è la mia nuova casa!» e «da adesso in avanti Palermo sarà quel posto dove tornerò per le vacanze!». In quel momento ero troppo eccitato per pensare a tutte le difficoltà che avrei trovato sulla mia strada. Alla fine tra mille dubbi, mille paure, l’ho davvero fatto! Sono a Milano, per molti ho avuto coraggio, per altri non ho avuto scelta. A me piace pensare che tutti possono avere una scelta, e la mia scelta è stata rimettermi in gioco, iniziare una nuova vita, quello che non sono riuscito a fare a Palermo.
Certo che arrivare in una stanza vuota, cosi estranea e impersonale, senza nessuno che ti stia aspettando mi ha rattristato non poco, ma so che questo fa parte del gioco, inoltre rispetto a molti esuli
io parto avvantaggiato ad avere qualcuno in città, il pensiero di non essere completamente solo, sapere che molti altri tra cui concittadini sono nelle mie stesse condizioni mi ha rincuorato.
Milano non si è mostrata ostile come pensavo, ho sempre creduto che fuori dal mio piccolo stagno, la gente fosse scontrosa e sempre di corsa, fortunatamente non è così, intorno a me ho visto persone, ragazzi esattamente come me, chi sorride, le comitive che parlano, i posti pieni di gente impegnata a bere caffè e leggere il giornale, ovviamente c’è anche chi che corre di qua e di là (cosa che a Palermo ho visto di rado). Credo che Milano abbia sentito un po’ la mia insicurezza, il mio senso di smarrimento e mi ha accolto con una giornata di sole. Certo non è il sole siciliano, non ha il suo calore, il suo colore, ma se questa città mi sta accogliendo così, uno sforzo posso farlo anche io.
In giro per la città ho cercato di fare paragoni, cercare similitudini con le strade, le piazze di Palermo. Per
trovare un posto che mi faccia sentire più vicino a casa ma, per quanto bella (e lo è) sia Milano non c’è traccia di qualche somiglianza con la mia casa. Moderna e funzionale, austera e imponente, Milano non ha nulla dell’eleganza liberty, non ci sono i palazzi carichi di stucchi e maioliche. Il che penso che sia normale vista la differente storia delle due città, alla fine non mi resta altro che smettere di fare paragoni e godere di quei nuovi paesaggi, di queste strade e piazze che da adesso in poi dovrò considerare anche un po’ mie.
Un altro vantaggio di avere qualche amico e conoscente in questo nuovo percorso
sono i suggerimenti su cosa fare e dove andare, in considerazione del fatto che sono privo di occupazione, contenere le spese per me è un imperativo, e per fortuna evitando posti come ad esempio il quadrilatero della moda (via Montenapoleone, via della Spiga e) e zone simili la vita qui può essere soddisfacente e interessante, posso dire che Milano al momento mi sembra una città adatta a qualsiasi tipo di tasca, è solo questione di essere oculati e organizzati, e soprattutto non dimenticare quali sono gli obiettivi che mi hanno spinto, che ci hanno spinto a venire qui, migliorare, evolvere il nostro stato, conquistare il mio posto nel mondo. D’altronde anche a Palermo vige il detto cu nesci arrinesci e se me lo dice la mia città…