Ecco i dati emersi durante il Convegno Donne e giornali per quanto riguarda la situazione delle donne nel mondo dellinformazione, sia come soggetti attivi (giornaliste), sia come soggetti passivi (donne oggetto di notizia)
Diamo i numeri…
Dallesame dei dati viene fuori che la situazione siciliana non è tanto dissimile dal contesto nazionale, in cui le donne sono spesso svalorizzate da carriere piatte e che non offrono loro una reale crescita verticale, al contrario dei colleghi uomini.
In Italia ci sono più di 5.000 giornaliste professioniste iscritte allAlbo e negli ultimi dieci anni è aumentata la loro presenza in video, nelle conduzioni dei Tg o come inviate di guerra. Ma non facciamoci ingannare da questo aumento quantitativo delle donne in tv, perché ad esso non corrisponde un aumento qualitativo. Vari studi hanno infatti dimostrato che laumento della presenza femminile in tv non è sempre conseguenza diretta di un riconoscimento di merito, ma è spesso dovuto a precise richieste di audience, il metro di valore, purtroppo, della televisione moderna. Basti pensare che la percentuale delle conduttrici dei Tg è del 59%, mentre quella dei servizi firmati da giornaliste donne è solo del 23%. Perché, verrebbe da pensare, anche locchio vuole la sua parte; per lo meno quello maschile.
Varie statistiche hanno dimostrato che in più della metà dei casi le donne riescono meglio degli uomini, tanto da porre un limite al numero di donne che, nonostante il superamento dei test di ammissione, potevano accedere alla più prestigiosa scuola di giornalismo italiana. Più la carica diventa prestigiosa, meno troveremo una cospicua presenza femminile.
Qui di seguito le tabelle sui dati nazionali e locali, la maggior parte dei quali ci sono stati forniti dalla prof.ssa Graziella Priulla, docente di Sociologia dei processi culturali presso la Facoltà di Scienze politiche di Catania.
PRESENZA DELLE DONNE NELLE TESTATE NAZIONALI:
DIRETTRICI QUOTIDIANI
2%
DIRETTRICI AGENZIE DI STAMPA
5,9%
DIRETTRICI TESTATE RADIOFONICHE
4,8%
DIRETTRICI TESTATE TELEVISIVE
8,5%
DIRETTRICI STAMPA PERIODICA
42%
(I FEMMINILI)
CONDUTTRICI TG
59%
GIORNALISTE TG
53%
SERVIZI TG FIRMATI DA GIORNALISTE
23%
GIORNALISTE QUOTIDIANI
20%
GIORNALISTE RADIO E TV PRIVATE
36%
N.B. I dati riportati in queste due tabelle risalgono al 2003, a causa della mancanza di ricerche più recenti riguardo la situazione delle donne giornaliste in Italia. Nonostante siano passati tre anni la situazione attuale è pressoché la stessa. Dal confronto di queste due tabelle risulta evidente che i ruoli di potere sono quasi sempre occupati dagli uomini, e lo stesso accade anche in altri ambiti: il Parlamento è composto per l87% da uomini e per il 13% da donne; nel pubblico impiego le donne dirigenti generali, secondo i dati del 2002, sono appena il 12% (le impiegate nel PI sono il 51% e le dirigenti il 29,3%); nellUniversità di Catania (dati del 2006) gli ordinari donne sono meno della metà degli uomini, mentre tra gli associati e i ricercatori ci sono più donne che uomini. Il paradosso è che in Italia, al contrario di alcuni Paesi nord europei come la Svezia dove il CPO non cè, esiste il Comitato per le pari opportunità, proprio perché non ci sono pari opportunità.
SITUAZIONE A CATANIA:
TESTATE
GIORNALISTI
DI CUI DONNE
LA SICILIA
62 (tot. delle 9 redazioni)
42 (redazione di Catania)
13
10
Tg ANTENNA SICILIA
9
3
Tg TELECOLOR
4
4
N.B. Il giornalismo, almeno qui in Sicilia, è un mestiere che affascina in media più le donne che gli uomini. Al momento, secondo quanto riferitoci da Pinella Leocata, giornalista de La Sicilia e membro del CdR, quasi tutti i collaboratori del quotidiano catanese sono giovani ragazze di buona famiglia che sognano di poter ottenere un contratto che permetta loro di poter guadagnare qualcosa in più dei 5-10 ottenuti al momento con i loro pezzi.
SITUAZIONE IN RAI:
TESTATA
GIORNALISTI
DI CUI DONNE
DIRIGENTI
DI CUI DONNE
Tg 1
129
32 (1/4)
27
2
Tg 2
123
41 (1/3)
18
4
Tg 3
105
37 (1/3)
29
2
Tgr
714
146 (1/5)
46
7
Gr
182
63 (1/3)
38
5
Rainews 24
89
37 (1/3)
13
3
Rai sport
80
10 (1/8)
25
2
Televideo
48
25 (1/2)
11
4
Rai international
36
13 (1/3)
13
2
N.B. I dati riguardanti la Rai risalgono al 2005. Latto di indirizzo della Vigilanza RAI, che chiedeva di promuovere a livelli di responsabilità e di potere le risorse femminili, risale al 1997!
SOGGETTI DELLE NOTIZIE NEL MONDO:
PAESI
DONNE
UOMINI
AFRICA
19 %
81 %
ASIA
19 %
81 %
CARAIBI
25 %
75 %
EUROPA
21 %
79 %
ITALIA
14 %
86 %
AMERICA LATINA
23 %
77 %
MEDIO ORIENTE
15 %
85 %
NORD AMERICA
26 %
74 %
ESTREMO ORIENTE
26 %
74 %
N.B. I dati provengono dal monitoraggio internazionale Global Media Monitoring Project, che viene effettuato ogni 5 anni (lultimo è del 2005). Da questi dati emerge chiaramente come le donne siano una netta minoranza nel mondo dellinformazione, sia come soggetti attivi (vedi tab. precedenti), sia come oggetti di informazione: per ogni donna che compare sulla scena, ci sono cinque uomini. Le donne vengono di rado chiamate in causa come esperte di politica, economia, sport, mentre sono più visibili degli uomini come esperte di moda, gossip, astrologia e spettacolo (soft news). Inoltre, la maggior parte delle donne visibili sono comprese in una fascia detà che non supera i 40 anni (il 75% dei soggetti femminili di notizie ha meno di 50 anni; per gli uomini la percentuale è del 51%) e che rispetta il canone estetico del bellosnello. Nella fascia preserale televisiva compaiono soprattutto donne: nel 56% dei casi si tratta di veline, letterine, ragazze dello spettacolo; nel 25% di cantanti e nel 20% dei casi di modelle (dati Censis pubblicati in Women and Media in Europe).
DONNE SOGGETTO DI NOTIZIA IN ITALIA:
VITTIME DI REATI
58 %
POLITICA E ECONOMIA
3 % (nell83% dei casi ad essere citati come esperti di sono uomini)
SCIENZA
3,4 %
ASTROLOGIA
21 %
ARTIGIANATO LOCALE
14 %
MOGLIE, FIDANZATA, PARENTE DI …
17 % (agli uomini accade nel 5% dei casi)