Per la prima volta le porte di palazzo Montecitorio saranno aperte per circa ottocento tra liceali e universitari. Divisi in due commissioni, simuleranno la presentazione e il voto di due proposte di legge su temi strettamente legati all'attualità. I due testi saranno «consegnati agli organi delle Camere a consultazione», spiega Riccardo Di Stefano
Democracy, studenti al parlamento Tra i giovani deputati anche 30 catanesi
Sedere in parlamento, formare una commissione, discutere una proposta di legge. È quanto potranno fare circa ottocento studenti – delle superiori e universitari – che da oggi si riuniranno a Roma per un progetto innovativo, Democracy. «È la prima simulazione ufficiale del parlamento italiano», spiega il presidente della struttura, Riccardo Di Stefano. «Si svolgerà in tre giornate: oggi e domani gli studenti lavoreranno in due commissioni separate. Il terzo giorno – prosegue – saranno a Montecitorio per votare le proposte discusse».
Due gli argomenti, entrambi di stretta attualità. Gli universitari si occuperanno di misure per incentivare l’occupazione; i colleghi più giovani, invece, si occuperanno di forme per la gestione privata dei beni culturali. L’idea è promossa dall’associazione catanese Diplomatici e dal network internazionale Future leader society. Da Catania «sono partiti 15 studenti dell’Università e 15 delle superiori», racconta Di Stefano. Al termine dell’iniziativa i documenti votati verranno «consegnati agli organi delle Camere a consultazione». Prenderanno parte all’iniziativa il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, il deputato segretario della Camera Salvatore Carrubba e il direttore della rivista di geopolitica Limes Lucio Caracciolo.
La seconda edizione è già in cantiere, «partirà a maggio e aumenterà il numero degli studenti», anticipa Riccardo Di Stefano. Che aggiunge: «Faremo una simulazione anche alla Borsa», allargando il campo di studio pratico anche nel settore economico. Per partecipare non serve aver seguito un particolare percorso di studi, «basta essere in regola con il corso di studi e gli esami», assicura il presidente.