Decide un acuto del «Mudo» A Bologna una vittoria scacciacrisi

Boccata di ossigeno per il Palermo. Un gol di Vazquez consente ai rosanero di imporsi per 1-0 al Dall’Ara contro il Bologna ultimo in classifica nel lunch-match dell’ottava giornata e di uscire dal tunnel della crisi dopo quattro sconfitte consecutive. Il successo in terra emiliana, il terzo in questo campionato, fa rifiatare Iachini. Nonostante le rassicurazioni del presidente Zamparini, il tecnico sapeva che solo un’inversione di rotta avrebbe consolidato la sua panchina e creato le condizioni necessarie per proseguire senza traumi il suo percorso di lavoro. La vittoria è la migliore medicina per risollevare una squadra «malata» e il Palermo ha trovato l’antidoto attraverso il quale imboccare la via della guarigione. Analizzando il film della partita possiamo tranquillamente dire che il Bologna non meritava di perdere e che i rosa, al contrario di altre circostanze, sono stati supportati dalla dea bendata ma il Palermo non ha rubato nulla e, nonostante la sofferenza, è riuscito a portare a casa tre punti d’oro soprattutto dal punto di vista del morale. Trema Delio Rossi (che oggi ha rimediato la settima sconfitta in otto giornate), tira un sospiro di sollievo Iachini che, dopo la sosta, ritrova un Palermo discontinuo in termini di rendimento ma certamente più brillante sul piano atletico. Merito anche del ritiro in Friuli durante il quale i rosa hanno lavorato sotto lo sguardo di Zamparini per ritrovare intensità e determinazione. E gli effetti sono stati positivi considerando anche il fatto che la squadra ha ripreso il filo della vittoria interrotto da cinque giornate e che ha sfatato il tabù delle partite alle 12,30. Una vera e propria maledizione prima del blitz vincente di oggi.

La delicatezza del momento impone scelte oculate. Non è il periodo adatto per fare esperimenti. Iachini, per questo motivo, torna all’usato sicuro rispolverando il collaudato 3-5-1-1 e affidandosi ad alcuni giocatori navigati come il centrocampista Maresca, al debutto in questo campionato nell’undici titolare, e Gilardino. Il Palermo spuntato è alle spalle. Torna in avanti un punto di riferimento anche in virtù, ovviamente, della crescita del bomber piemontese, arrivato in Sicilia in ritardo di condizione. La presenza di un attaccante come l’ex nazionale azzurro è importante ma, in questa fase delicata, le problematiche (che non sono state cancellate dalla vittoria) vanno al di là del rendimento dei singoli. E’ il collettivo che stenta a decollare e che deve registrare diversi meccanismi. Se dopo appena un quarto d’ora i rosanero presentavano ampie spaccature a centrocampo significa che, a prescindere dallo stato di forma delle individualità, gli ingranaggi vanno oleati e la squadra nel suo complesso fatica a trovare gli equilibri giusti tra i reparti. Questo scenario, condito da errori e da un approccio alla gara sbagliato, sembrava il preludio ad un’altra giornata storta sul fronte rosanero e invece il calcio sa disegnare parabole imprevedibili.

Per capire quanto è accaduto basta fare riferimento ad una frase che ripete spesso Iachini: in una partita ci sono più partite ognuna delle quali va letta e interpretata nel modo giusto. Ed è quello che è successo al Dall’Ara. Sono gli episodi a fare spesso da spartiacque e a cambiare l’inerzia psicologica di un incontro. L’episodio che ha stravolto il copione è stato il gol del “Mudo” al 24’ del primo tempo, una rete ha rigenerato i rosanero (vicini al raddoppio, nel primo tempo, due volte con Gilardino e una con Rispoli al culmine di una ripartenza alimentata dall’esterno destro) e che ha demoralizzato gli emiliani, assoluti padroni del campo nella prima porzione del match.
La metamorfosi del Palermo, determinata dall’acuto dell’italo-argentino, ha avuto una traccia evidente anche nella ripresa. Dopo aver preso le misure all’avversario i rosanero si sono ricompattati e, anche in virtù dei ritmi più blandi rispetto ai primi 45 minuti, sono riusciti a contenere l’onda d’urto degli uomini di Delio Rossi. Anche nel secondo tempo i padroni di casa hanno costruito nitide occasioni da gol ma il Palermo, salvato in più di un’occasione da un super Sorrentino (strepitoso l’intervento su Rizzo nelle battute iniziali della ripresa), nella seconda frazione di gioco è sembrato più sicuro e anche in crescita dal punto di vista atletico. Significativa, in questo senso, la proiezione offensiva di Rispoli che, nel finale, stava propiziando il gol del 2-0 fallito clamorosamente da Gilardino con un tap-in a porta vuota neutralizzato dal salvataggio di Gastaldello.


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