Lo schermidore acese, oro nel fioretto individuale alle scorse Olimpiadi di Rio, è stato derubato della medaglia conquistata. «Guardo al futuro e a quelle che conquisterò. Certo, se me la volessero restituire, non sarebbe male». Anche perché, aggiunge, «Un giorno, la vorrei mostrare a un mio figlio»
Daniele Garozzo, rubata la medaglia d’oro Furto mentre dormiva sul treno per Torino
Brutta disavventura per Daniele Garozzo, lo schermidore acese che lo scorso mese di agosto conquistò la medaglia d’oro a Rio nel fioretto individuale. Il giovane atleta, infatti, è stato derubato proprio di quella medaglia tanto faticosamente conquistata lo scorso 7 agosto, mentre era in viaggio per Torino sul treno. Nel capoluogo piemontese avrebbe dovuto consegnare al museo dello Juventus Stadium il giubbotto con cui ha vinto l’olimpiade, prima di assistere al match tra i bianconeri e il Napoli. Il tutto è accaduto mentre il ragazzo si era addormentato a bordo del treno sul quale viaggiava.
«Non è stato un bel risveglio su quel treno – dice Daniele Garozzo – e, certo, la delusione è stata fortissima. La medaglia era custodita in uno scrigno e chi l’ha presa ha creduto di mettere le mani su qualcosa di materialmente prezioso». L’atleta etneo sembra prenderla dunque con filosofia e guarda con ottimismo al futuro: «La medaglia aveva il sapore di un percorso portato a termine, un ricordo da condividere negli anni. Ma io sono un ansioso ottimista e quindi guardo al futuro e alle altre medaglie che spero di poter conquistare e quindi non è successo niente di grave, se non il furto in se stesso». Infine, ecco l’appello: «Se me la volessero restituire, la rimetterei nel posto dov’è giusto che stia, sul comodino vicino al mio letto».
Quello rubato a Garozzo è solo il metallo conquistato al termine di un percorso e di un allenamento durato quattro anni. Ovviamente nessuno potrà cancellare i ricordi delle gesta compiute sopra alla pedana che gli ha regalato la maggiore soddisfazione della sua carriera. «In futuro, la vorrei mostrare a un mio figlio» ha commentato l’atleta, che intanto non ha perso tempo e ha subito sporto denuncia alla polizia ferroviaria. Quella capitata a Garozzo non è l’unica disavventura capitata a un olimpionico dopo aver conquistato la medaglia: la stessa sorte toccò anche ad Angelo Mazzoni e Diana Banchedi, il primo medaglia d’oro a squadre ad Atlanta nel ’96 e la seconda medagliata al Mondiale a squadre di fioretto: i due, tornati nella loro casa di Milano, la trovarono svaligiata e insieme ad altri oggetti erano sparite anche le medaglie.