La nuova denominazione è praticamente effettuata, ora mancano la targa all'ingresso e il restyling del sito. Il docente di musica Cristian Petrosino: «È certamente un nome meno conosciuto al grande pubblico ma altrettanto apprezzato dagli esperti»
Dal catanese Bellini al palermitano Scarlatti Ok di Orlando, il Conservatorio cambia nome
I registri e i timbri riportano già la nuova denominazione. Manca la targa all’ingresso e il restyling del sito, ma con l’arrivo dell’anno nuovo dovrebbe essere tutto pronto. Il Conservatorio di musica cambia ufficialmente intitolazione, e passa dal catanese Vincenzo Bellini al palermitano Alessandro Scarlatti. Dopo il decreto del Ministero dell’università e della ricerca del 10 agosto scorso, che aveva approvato lo statuto e anche il cambio di denominazione, con una determina sindacale dello scorso 18 dicembre è arrivato anche l’ok del sindaco Leoluca Orlando.
Alle festa dei 400 anni del prestigioso istituto musicale, a gennaio 2017, era già arrivato l’annuncio di un possibile cambio di intestazione. A distanza di quasi due anni da quella data il percorso si può dire praticamente raggiunto. Ma chi è Alessandro Scarlatti? Se il nome di Bellini è oggettivamente più noto lo si deve certamente al fatto che fu uno tra i più celebrati operisti dell’Ottocento. Ma al compositore catanese la città di Palermo ha già dedicato da tempo l’omonima piazza e l’omonimo teatro. Mentre i compositori palermitani non hanno avuto altrettanta fortuna. Un riconoscimento musicale mancato ai propri figli che il capoluogo siciliano tenta di colmare proprio con la scelta del Conservatorio, che va più vista dunque non tanto come una decisione campanilistica quanto come un recupero di memoria.
«Scarlatti è certamente un nome meno conosciuto al grande pubblico di Bellini, per così dire – spiega il docente di musica Cristian Petrosino – ma altrettanto apprezzato dagli esperti. È un prolifico autore di musica barocca, celebre anche per la produzione di musica strumentale oltre che per i numerosi melodrammi composti per la corte napoletana. Si è occupato anche di musica sacra, componendo parecchi oratori e messe oltre che per le centinaia di cantate appartenenti al repertorio profano. È stato uno degli anelli di passaggio nell’evoluzione del linguaggio della musica modale (caratteristica del Medioevo) alla musica moderna che adotterà invece un linguaggio di tipo tonale». Vanno citati entrambi gli Scarlatti, sia Alessandro che il figlio Domenico, ai quali è intitolato il cratere Scarlatti sul pianeta Mercurio. Sempre a Domenico Scarlatti il musicista Franco Battiato ha dedicato il suo film Viaggio nel regno del ritorno.