Da Scilla a Cariddi a soli 10 anni

Il giovane messinese Giuseppe Mangano è partito da Punta Faro alle 8.14 per arrivare a Cannitello, frazione di Villa San Giovanni, alle 9.30, ovvero dopo 76′, per un totale di ottantaquattro bracciate al minuto. All’evento è stato preparato, seguito e accompagnato dal suo allenatore Francesco Cacopardo, 43enne, ex nazionale di nuoto di fondo, già tecnico alla Polisportiva Messina e ora al Club Nuoto Messina. È stato lui a decidere di allungare il percorso di qualche centinaia di metri per via delle forti correnti che imperversavano sullo Stretto. Nel complesso 3,8 km. Senza interruzione.

Afferma l’allenatore: “Giuseppe è stato eccezionale, sembrava un fondista maturo: ha nuotato senza scomporsi mai, sotto questo cielo plumbeo e con la presenza dello scirocco, neppure quando due meduse lo hanno toccato al viso mentre era al largo.” Ed entrando nel dettaglio racconta: “Si è tuffato concentratissimo, ha puntato l’obiettivo e non si è più fermato, affrontando le onde con disinvoltura. Alla fine della prova, questo giovane campione era sereno e contento. Forse non si è reso conto della grande impresa che ha compiuto”.

Come è nata l’ idea? “Credo – osserva Cacopardo – per la voglia di sfida che ha in sé e anche per emulare il suo allenatore: io la traversata l’ho fatta più volte, anche doppia, e il 27 dicembre del 1999 ho stabilito il tempo record invernale, che è stato poi battuto da un mio allievo”. Comunque, nonostante la sua impresa si possa considerare eccezionale ed ammirevole, il piccolo fondista non è riuscito a battere l’antico record, detenuto nel 1977 dalla catanese Agata Malvagna che alla tenera età di 8 anni aveva già affrontato il percorso da Scilla a Cariddi in soli 41’47”.

La sua meritata “seconda posizione” è stata celebrata non solo dall’intera sua famiglia (papà Baldassarre, gestore di un bar, mamma Grazia Crisafulli, titolare di un coiffeur e la sorella Veronica) ma anche dallo staff che lo ha allenato, da numerose imbarcazioni di sostenitori, da amici ed autorità locali, tra cui il sindaco di Messina, Francantonio Genovese. Una bella festa che corona un sogno. Da lunedì però il bimbo prodigio è tornato alla vita di tutti i giorni: alla prima media della scuola “Francesco Petrarca” di Ganzirri, frazione di Messina in cui vive e frequenta il secondo anno di attività come esordiente B nella piscina del Club Nuoto Messina. È qui che Giuseppe Mangano ha partorito l’idea di questa avventura, che richiama alla memoria il fascino dell’attraversamento dello stretto nella mitologia. Con il suo valore simbolico di superamento dei confini tra il familiare e l’ignoto, di controllo delle forze avverse e del caos… al limite dell’invalicabile.


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