Cucine aperte ai Benedettini?

Una mensa universitaria per il polo umanistico? Se ne torna a parlare proprio in questi giorni. La proposta arriva dal rappresentante degli studenti in Senato accademico Gaetano Ficicchia e dai consiglieri di diverse facoltà (Rosario Sardella, Giuseppe Laiacona, Andrea Carlino e Giuseppe Catalano), che chiedono di trattare questo problema nel prossimo consiglio d’amministrazione dell’Ersu.

La realizzazione di una mensa nella zona centrale della città è un tema di cui si discute da tempo. Le altre strutture esistenti sul territorio etneo, che conta una popolazione studentesca fuorisede di 35.000 persone, non riescono infatti a coprire tutte le zone nevralgiche della città. Ricordiamole brevemente: la “Centro” in via Oberdan, l’hotel “Costa” in via Etnea e la “Palla di neve” situata all’interno della Cittadella universitaria. Si tratta di complessi adibiti alla ristorazione che coprono in buona parte le facoltà situate nella parte nord della città.
 
Diversa la situazione degli studenti di Lettere, Lingue, Scienze della formazione, Scienze politiche e Giurisprudenza, facoltà che vantano più del 50% degli iscritti all’ateneo catanese. Per loro le possibilità sono due: o fare un buon pezzo di strada per dirigersi verso la mensa più vicina (quella di via Oberdan) o accontentarsi dei bar di facoltà, dei panifici e delle rosticcerie circostanti. E per uno stuzzichino, un panino o una pizzetta e bibita una (non proprio un pranzo completo, insomma) se ne vanno via circa 5 euro al giorno.

 
Ma come si potrebbe, in concreto, risolvere il problema? «Noi – spiega Ficicchia – abbiamo più ipotesi da portare al vaglio dell’amministrazione Ersu. Quella più favorevole a noi studenti sarebbe la realizzazione di una mensa all’interno dei Benedettini, punto nevralgico delle facoltà escluse da questo servizio. Ma se i tempi fossero troppo lunghi si potrebbe stipulare una convenzione con il bar situato all’interno della struttura. La parte superiore del locale potrebbe ospitare più di cento studenti, e con una rotazione potrebbe coprire il pasto per oltre quattrocento studenti, dalle 12.30 alle 15». I rappresentanti chiederanno la collaborazione dell’Ersu affinché si possa portare a termine questa iniziativa, che tra l’altro, oltre che alle Facoltà del centro, gioverebbe agli studenti dell’Accademia delle Belle Arti, anch’essa interessata dalle iniziative dell’Ente per il diritto allo studio. «Gli studenti di queste facoltà – spiega ancora il rappresentante studentesco in Senato accademico – per raggiungere la mensa più vicina,  impiegano più di mezz’ora, senza tener conto del traffico dell’orario di punta. Se si pensa che alcune lezioni finiscono alle 12, molti ragazzi rischiano di non poter usufruire del servizio, poiché alle 14.30 tutte le mense chiudono. Credo che la stipula di questa convenzione non sia una cosa impossibile se c’è la volontà delle istituzioni accademiche. Inoltre una convenzione del genere non graverebbe sulle casse della regione siciliana né su quelle dell’ente preposto per l’erogazione del servizio».

 
Nell’ipotesi di una struttura convenzionata all’interno dei Benedettini, gli studenti potrebbero usufruire del servizio utilizzando i propri tesserini di mensa Ersu. Dall’Ente, comunque, gli studenti si aspettano una risposta: il problema è noto da tempo ma, finora, non si è fatto molto per risolverlo.


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