Crocetta fonda un nuovo Partito?

Le notizie sono tre. Forse anche quattro. La prima è che si stanno riempiendo le ‘caselle’ delle nomine dei dodici assessori della giunta. In dirittura d’arrivo anche l’elezione del presidente dell’Ars e del consiglio di presidenza di Palazzo Reale (i tre deputati questori e i tre deputati segretari).

La seconda notizia è, forse, la più importante: su twtter il nuovo presidente della Regione, Rosario Crocetta, avrebbe annunciato l’intenzione di avviare le iscrizioni in quella che, partendo dalla sua lista, potrebbe diventare una nuova formazione politica.

La lista Crocetta ha avuto un discreto successo alle elezioni. Non è esagerato affermare che dopo, dopo il grande risultato ottenuto dal Movmento 5 Stelle di Beppe Grillo -15 per cento dei voti circa – segue, a ruota, tra le novità, il 7 per cento e rotti della lista Crocetta. Un’ottima base di partenza per avviare quella ‘Rivoluzione’ della quale il nuovo presidente parla da quando ha iniziato la campagna elettorale rivelatasi vincente. (a sinistra, sopra, il presidente Rosario Crocetta, foto tratta danet1news.org)

Questo significa, o potrebbe significare due cose. In primo luogo che il neo presidente della Regione – che domani si insedierà a Palazzo d’Orleans, la sede del Governo dell’Isola – avrebbe tutta l’intenzione di ‘strutturare’ la propria esperienza politica, marcando le differenze con gli altri Partiti della coalizione.

Non è improbabile, insomma – e qui arriviamo alla seconda ‘cosa’ – che Crocetta possa riservare uno spazio per sé all’interno della nuova giunta. Fatte salve le esigenze dei Partiti, il presidente potrebbe contare su due, tre, anche quattro assessori che farebbero capo alla formazione politica che intenderebbe ‘strutturare’ attorno alla propria esperienza politica.

La terza notizia è che, proprio in questi giorni, potrebbe esplodere una nuova ‘fiammata’ dell’inchiesta avviata dalla magistratura sugli sperperi – in certi casi veramente incredibili – dei gruppi parlamentari dell’Ars. L’accelerazione di tali indagini, infatti, potrebbero avere effetti ‘salutari’ sulla nuova Assemblea regionale siciliana. Quasi un monito per i parlamentari che si insedieranno a Sala d’Ercole ad evitare di imitare i predecessori.

Non è da escludere, insomma, che tra qualche giorno tutti gli ex capigruppo della vecchia Ars possano essere chiamati dai magistrati a ‘rendicontare’ le ‘spese pazze’ effettuate nella scorsa legislatura. Una bella ‘grana’, soprattutto per una politica siciliana che, avendo vinto una ‘battaglia storica’ contro la Corte dei Conti, impedendo ai giudici contabili di mettere il ‘naso’ nei conti dei gruppi parlamentari dell’Ars, si ritrova, adesso, a fronteggiare un’offensiva della magistratura penale senza la possibilità di trincerarsi dietro il “difetto di giurisdizione” che, di fato, ha sempre impedito alla Corte dei Conti di fare luce sulle spese tutt’altro che ‘trasparenti’ dei gruppi parlamentari.

E’ in questo scenario che stanno maturando le nomine. Il primo passaggio dovrebbe essere l’elezione del presidente dell’Ars. Per questo posto i nomi sarebbero due. Il primo  è quello di Giovanni Ardizzone dell’Udc, vicinissimo al coordinatore del Partito in Sicilia, il Senatore Giampiero D’Alia. Il secondo è quello del capogruppo uscente all’Ars del Pd, Antonello Cracolici. I favori del pronostico vanno al primo, anche se il secondo non partirebbe battuto.

Per gli assessori oggi dovrebbe essere la giornata delle decisioni. Il cantante Franco Battiato dovrebbe accettare la carica di assessore dei Beni culturali (sarà divertente capire quale “Identità siciliana” Battiato si inventerà in questo suo ruolo: ai Beni culturali, è noto, è stata aggiunta la dizione “e all’identità siciliana”: un’identità che, con i Governi Lombardo, si è caratterizzata nel nulla).

Battiato, ovviamente, dovrebbe essere una pedina importante nella già citata ‘Rivoluzione politica’ che il nuovo presidente vorrebbe portare avanti in Sicilia, anche con la sua nuova formazione politica. Un’altra pedina dovrebbe essere Lucia Borsellino, la figlia di Paolo Borsellino che dovrebbe occuparsi di sanità. (a sinista, Franco Battiato, foto tratta da musickr.it)

Nel Pd si attendono quattro designazioni. La più sicura sembra quella di Luigi Cocilovo, già ai vertici della Cisl alla fine degli anni ‘70 dello scorso secolo, poi sempre accanto a Sergio D’Antoni nella ‘scalata’ alla Cisl nazionale (Cocilovo è stato il numero due dell’organizzazione sindacale quando D’Antoni ha ricoperto la carica di segretario nazionale). Poi europarlamentare eletto in Sicilia per due legislature. E oggi assessore.

In questa corrente del Pd della quale fa parte Cocilovo – che poi sono gli ex democristiani della Margherita – Giuseppe Lupo resterebbe segretario regionale del Partito, in vista, anche delle elezioni nazionali (leggere liste).

Nel correntone di Mirello Crisafulli-Bernardo Mattarella sì fa il nome di Franco Piro, esponente storico della Sinistra siciliana, già assessore regionale al Bilancio: posto che potrebbe tornare ad occupare (oggi l’assessorato si chiama all’Economia: ma è la stessa cosa), trattandosi di un dirigente di Partito con grande esperienza nel settore.

La corrente ‘Innovazioni’ – che in realtà non ha mai innovato nulla, trattandosi di ex democristiani con ‘scaglioni’ enormi – dovrebbe esprimere come assessore, il trapanese Baldo Gucciardi. Questa corrente vorrebbe, per ovvi motivi, mettere le mani sul’assessorato alla Formazione professionale. Ma è probabile che il presidente Crocetta blocchi sul nascere quello che, in fondo, non sarebbe altro che un ‘conflitto di interessi’, in considerazione del fatto che la corrente ‘Innovazioni’ è fatta da parlamentari che trafficano nel mondo della formazione professionale in un modo che definire indecoroso è solo eufemistico.

Un quarto assessorato dovrebbe andare a Giuseppe Lumia, che potrebbe bruciare sul filo il capogruppo uscente, Antonello Cracolici (specie se quest’ultimo conquisterà la poltrona di presidente dell’Ars.

E le altre sei ‘caselle’? Due assessorati dovrebbero andare all’Udc (che diventerebbero tre o quattro nel caso in cui il Partito di D’Alia non dovesse mettere nel ‘carniere’ la presidenza dell’Ars). Tanti i nomi. A cominciare dall’ex assessore regionale, Lino Lenza, che, qualche mese prima del voto, ha lasciato il Partito dell’ex presidente Lombardo per entrare nell’Udc.

Chiusa la partita con le forze politiche tradizionali comincerebbe la partita di Crocetta. Di Battiato e Lucia Borsellino abbiamo già detto. Le altre ‘caselle’ dovrebbero essere riempite dal presidente Crocetta in persona. C’è chi scrive per accontentare, per esempio, le forze politiche rimaste fuori dall’Ars, da Fli all’Api. Noi non ci crediamo. Noi crediamo più a un disegno politico del neo presidente volto a consolidare, sin dalle prima battute, non soltanto la sua elezione, non soltanto la forza politica che potrebbe creare attorno alla propria figura ma, soprattutto, per dare corpo a un’esperienza che, così si sussurra, Crocetta vorrebbe caratterizzare in netta discontinuità non soltanto con il ‘lombardismo’, ma anche verso la politica tradizionale.

Insomma, non vanno escluse, nella composizione della nuova giunta, altre sorprese.

L’ultima notizia è che a Crocetta non è andata giù la nomina del suo predecessore di un commissario alla guida della Provincia di Catania. Dal nuovo presidente non ci sarebbe alcuna apertura verso le forze politiche che hanno perso le elezioni.

Battiato dice sì alla giunta Crocetta
Crocetta diffida Lombardo: “Basta con nomine e spese”

 

 


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