Crocetta: “Equipareremo i dirigenti dell’Ars a quelli della Regione”

Detto e fatto. Lo aveva più volte annunciato il presidente “on the road”, Rosario Crocetta, che avrebbe rivoltato come un calzino la Regione. Così, oggi ha presentato ai giornalisti il “Pacchetto tsunami”, un programma dettagliato delle cose da fare subito. A cominciare dal taglio di 500 mila euro l’anno, che la Regione siciliana paga per gli uccelli di Parco d’Orleans, il giardino annesso al palazzo della Presidenza. Un costo difficile da giustificare, anche di fronte al resto del Paese, in un momento in cui otto milioni di italiani vivono sotto la soglia di povertà.

“Avevamo gli uccelli in affitto: mezzo milione di spesa per uccelli del 1954, che ormai saranno morti – ha detto il presidente -. La fantasia di questa casta supera ogni immaginazione è una Regione di pazzi. Se ne occuperanno i forestali e risparmieremo questi soldi”.

Denaro che, secondo il governatore, finiva alla ditta del gestore dell’impianto faunistico di Parco d’Orleans, con il quale l’amministrazione aveva stipulato diversi contratti già a partire dal 1996, come si evince dalla Gurs11 aprile 1996, n. 17. E questo è solo l’antipasto di un banchetto che prevede ben cinque disegni di legge (liberi consorzi dei Comuni, Alta Corte per la Sicilia, attuazione dell’articolo 37 dello Statuto, Fondo per la povertà, Società partecipate dalla Regione, nomine in materia di personale). E un atto amministrativo: quello dei tagli da 20 milioni per gli Enti di formazione.

Un’altra novità è rappresentata dall’equiparamento, annunciato dal Governo, dei dirigenti regionali a quelli dell’Assemblea regionale siciliana. La notizia è ‘pesante’, perché, com’è noto, il trattamento del personale di Palazzo Reale è equiparato a quello del Senato.

Ma adesso, anche su questo fronte, Crocetta annuncia cambiamenti: “Non è ammissibile – ha detto il presidente Crocetta – che il dirigente generale dell’Assemblea regionale siciliana guadagni 600 mila euro all’anno e che quello della Regione ne incassi 140 mila. Solo su questa voce realizzeremo un risparmio di mezzo milione di euro. Equipareremo i dirigenti regionali a quelli dell’Ars, riformando i contratti, in attesa di una legge. Andremo avanti per la nostra strada”.

Insomma, ci sarà una riduzione del 20% alla voce posizioni variabili dei dirigenti.

“In questi anni sono stati commessi dei veri crimini contro la Regione siciliana, i responsabili dovrebbero fare harakiri collettivo”, ha affermato il Governatore siciliano. “Per esempio – ha aggiunto – ho scoperto che veniva dato un milione di euro all’anno al Cerisdi, il Centro di formazione di eccellenza di Castel Utveggio”. Crocetta ha annunciato l’abolizione del finanziamento al Cerisdi (che, in realtà, è nella tabella H assieme ad altre spese esattamente ‘utili’) 

Quindi il piatto forte, quello che tutti i giornalisti e non solo, si aspettavano: il disegno di legge per la soppressione delle Province. “Al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica necessari al conseguimento di risparmi di spesa..- si legge nel testo della proposta di legge che l’Ars dovrebbe iniziare a discutere domani – le Province regionali di cui all’articolo 3 legge regionale n.9/1986 sono sostituite in conformità con l’articolo 15 dello Statuto siciliano”.

Gli attuali capoluoghi di Provincia resteranno Comuni capofila dei consorzi di Comuni (e questa è una forzatura, perché l’articolo 15 dello Statuto non prevede Comuni capolifa nella costituzione dei liberi consorzi di Comuni). Ad eccezione delle città metropolitane Palermo, Catania e Messina che non potranno far parte dei consorzi.

In termini di budget significa che una serie di competenze verranno trasferiti ai Comuni e alla Regione. Il personale delle Province verrà trasferito, oltre che ai futuri consorzi di Comuni, anche a Comuni e Regione.

“Questa riforma dovrà essere accompagnata da quella dei rifiuti e dell’acqua”, ha sottolineato Crocetta, che con questa operazione si sente “più grillino dei grillini”, dal momento che, secondo le stime del Governo, si risparmierebbero dieci milioni e trecentomila euro solo per l’abolizione delle indennità di consiglieri e giunte.

Alla fine il risparmio complessivo sarebbe di circa 50 milioni di euro l’anno. Soldi che saranno utilizzati per finanziare l’introduzione del salario di sussistenza, diverso dal reddito di cittadinanza chiesto dal Movimento 5 Stelle.

“Non posso far caso alla demagogia – ha detto – mi baso sulle cose concrete che si possono fare, perché la Regione non ha i soldi per una misura che costerebbe almeno 2 miliardi di euro l’anno”. Un “salario contro la povertà”, come lo definisce il governatore per le famiglie a reddito zero: “Nessuna famiglia siciliana potrà avere meno di 5 mila euro all’anno. Togliamo alla casta e diamo i soldi ai poveri. Con questi potranno almeno fare la spesa”, ha ammesso con una punta di amarezza.

Il presidente non dimentica le imprese che vantano crediti da parte della Regione. Per queste è in arrivo, probabilmente entro l’anno, una boccata d’ossigeno grazie ai ‘Trinacria Bond’. “La Regione potrebbe anche emettere carta moneta – ha precisato Crocetta ai giornalisti – ma siamo persone responsabili e non lo facciamo”.

I Trinacria Bond sono dei titoli convertibili che verranno emessi dall’Irfis FinSicilia, l’Istituto regionale finanziamenti alle industrie dell’Isola. E che verranno garantiti da un parte del patrimonio. “Una parte del patrimonio immobiliare regionale – hanno detto Crocetta e Luca Bianchi, l’assessore all’Economia – sarà trasferito ad un fondo che dovrà servire da garanzia per emettere dei titoli. L’emissione di questi titoli avrà un suo rendimento. Con l’emissione si farà cassa e queste risorse saranno trasferite alle imprese che hanno crediti con la pubblica amministrazione. L’obiettivo è liberare liquidità e attualizzare e valorizzare il patrimonio regionale. Utilizziamo in altre parole il patrimonio a garanzia dell’emissione di questi titoli e diamo ossigeno alle imprese”.

“Per patrimonio immobiliare della Regione- ha chiarito Lucia Borsellino, assessore alla Salute – il presidente si riferisce alla dismissione degli immobili sede delle società partecipate, ma anche delle Asl”. I tempi sono ancora incerti. La segreteria tecnica è al lavoro per verificare la fattibilità del progetto.

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