L'Amam ha riparato due dei quattro tubi danneggiati all'alba di sabato. Il flusso di acqua in città adesso è di circa 700 litri al secondo. Non si calmano, però, le polemiche nei confronti di una situazione che negli ultimi nove mesi ha fatto pochi passi avanti, nonostante il bypass fosse stato annunciato come misura provvisoria
Crisi idrica a Messina, verso il rientro dell’emergenza M5s vuole dimissioni dell’assessore regionale Croce
Dalle 3.40 di stanotte a Messina arrivano in città circa 700 litri al secondo di acqua. Più o meno il flusso idrico che era garantito prima che il bypass di Calatabiano venisse incendiato. Le maestranze dell’Amam hanno lavorato senza soluzione di continuità per l’intera domenica e hanno rispettato il cronoprogramma che si erano prefissate. Sono quindi riusciti a sostituire due dei quattro tubi danneggiati dal rogo appiccato alle 5 di sabato mattina.
Il primo in polietilene da 315 millimetri è entrato in funzione alle 21.30 di ieri. Alle 3.40 è stato attivato anche l’altro da 400 millimetri. Insieme apportano alla rete comunale un flusso di circa 450 litri al secondo ai quali si aggiungono i 250 del by pass dell’Alcantara che è stato riattivato. In città l’acqua è arrivata solo all’alba e questo consentirà di far riempire i serbatoi. Per venire incontro alle esigenze della città, soprattutto della zona Nord, la più penalizzata dalla nuova emergenza, ieri sera è stata effettuata una prima distribuzione con le scorte. Per chi abita ancora più a nord, come i residenti di Torre Faro a partire dalla 8.30 è cominciata la distribuzione.
Ma in molti già ieri non hanno visto sgorgare acqua dai rubinetti. E il malcontento della gente si è registrato soprattutto sui social dove dagli sfottò per essere riusciti a diventare lo zimbello d’Italia avendo permesso di far incendiare l’acqua si è passati alla rabbia contro amministratori regionali e nazionali. Venendo alla giornata odierna, alle 12 una delegazione di cittadini ha promosso un incontro con il sindaco Renato Accorinti. Sono disposti ad aspettare sulle poltrone di palazzo Zanca pur di essere ricevuti dal primo cittadino. C’è invece chi, come il Movimento 5 Stelle, ha chiesto la testa dell’assessore regionale Maurizio Croce e del responsabile della protezione civile Calogero Foti. «Una soluzione provvisoria ed emergenziale, quella del bypass realizzato sulla condotta di Calatabiano, messa in piedi lo scorso novembre in seguito a un’emergenza idrica che per ventuno giorni ha assetato la città, si è trasformata, colpevolmente e prevedibilmente, nell’ennesima sciagura».
E la soluzione adottata per risolvere l’ultima emergenza è sempre un tampone in attesa della messa in sicurezza del costone di montagna che è franato a novembre. «Sembra quasi esista una volontà preordinata – commentano gli attivisti -. Tutto quello che viene presentato come intervento provvisorio, quando si verifica sul territorio messinese, si trasforma in una condizione definitiva. Trascorsi otto mesi da una crisi idrica senza precedenti – proseguono – si è preferito continuare a guardare dall’altra parte, senza adottare soluzioni definitive e lasciando la città priva un piano di emergenza».
Intanto, mentre la politica cerca di trovare i colpevoli, la gente comune fa i conti con la mancanza di acqua in estate con temperature che ieri hanno raggiunto i 38 gradi. La zona un po’ più sacrificata, come sempre, è stata la zona Nord. A Ganzirri e Torre Faro, località balneari che vedono in estate triplicare il numero dei residenti, sono state posizionate due autobotti. In attesa che la situazione torni alla normalità, a cominciare da domani, restano attive altre tre autobotti, dalle 8 alle 20: all’autoparco comunale di via Bonino, al Gasometro di viale della Libertà ed alla sede Amam di viale Giostra. È garantito l’approvvigionamento idrico alle strutture sanitarie e alle fasce deboli, col coinvolgimento attivo del dipartimento Politiche Sociali e dei volontari della Protezione civile e delle associazioni locali.
Aggiornamento.
Poco prima delle 14, l’Amam ha diffuso un comunicato riguardante lo stato dei lavori. «L’afflusso di acqua nella rete idrica cittadina è costante dalle ore 4 di questa mattina e si attesta intorno ai 1150 litri al secondo. Nel dettaglio – si legge – dai due tubi flessibili che, da questa notte, hanno riattivato l’acquedotto del Fiumefreddo e dall’Alcantara scorrono verso i serbatoi cittadini circa 850 litri al secondo di acqua, circa 150 dell’acquedotto della Santissima e circa 150 che affluiscono dai pozzi e dalle sorgive cittadine. Questa mattina – prosegue la nota – l’erogazione è stata garantita in tutto il centro urbano, da Giampilieri al Viale Giostra, compresa la zona della Panoramica e l’abitato di Torre Faro. Qualche sofferenza si registra ancora, nella zona del viale Regina Elena e in altre zone notoriamente disagiate, sulle quali si concentrano gli sforzi dei tecnici di Amam nel compiere le opportune manovre sul civico acquedotto, per porre rimedio. Nel primo pomeriggio, invece, l’erogazione avverrà nelle zone di Ganzirri e di Pace, mentre in serata saranno servite le zone collinari e i Villaggi di Castanea e le Masse».
A commentare la situazione anche il presidente della società Leonardo Termini, che non ha mancato di sottolineare come le cose da fare siano ancora molte. «Nonostante il ripristino della fornitura, nelle prime 48 ore non possiamo tuttavia considerare finita l’emergenza. Saremo davvero fuori quando potremo contare su un territorio messo in sicurezza, a Calatabiano come a Forza d’Agrò, in ragione degli impegni da tempo assunti nei diversi tavoli interistituzionali, su cui Amam potrà realizzare le tubazioni definitive».