Crisi idrica a Messina, in serata riaprirà metà bypass Disagi nelle zone a monte, in arrivo servizio autobotti

Domenica di fuoco per i messinesi e soprattutto per quelli residenti della zona Nord, la più penalizzata dal nuovo stop all’erogazione idrica causato dall’incendio doloso che ha sciolto i tubi in plastica del bypass a Calatabiano. L’attivazione dell’altro bypass, quello dell’Alcantara, porta in città solo 150 litri al secondo. Per tornare alla normalità si dovrà aspettare domani, ma già oggi, a cominciare dal pomeriggio e poi in serata, dovrebbero entrare in funzione due dei quattro tubi.

I tempi degli interventi sono stati stabiliti al termine di una riunione del comitato di sicurezza pubblica che si è tenuta in Prefettura. L’Amam, presente sul luogo da ieri mattina alle 5, ha avviato in serata i lavori per la ricostruzione della prima tubazione che nel pomeriggio si prevede sarà ultimata. I tubi da sostituire sono già sul posto e oggi si attende l’arrivo di alcuni pezzi speciali che ha inviato una ditta di Reggio Emilia. La seconda conduttura sarà attiva in tarda serata. Solo domani, invece, potrà tornare in funzione la terza. Man mano che verranno sostituiti i tubi verranno aperte le singole condutture.

Questa mattina, l’acqua rimasta nei serbatoi cittadini dell’Amam è stata dirottata verso il contenitore idrico di Tremonti della zona Nord. Si tratta della serbatoio principale da cui si diramano le condotte che alimentano le zone di San Licandro, Annunziata e la Panoramica. Indipendentemente dall’andamento dei lavori, la società che gestisce il servizio acqua ha previsto che nel tardo pomeriggio ci sarà un minimo di erogazione idrica in questi quartieri. A soffrire di più sono soprattutto i residenti dell’Annunziata, la zona più a monte della città. In arrivo, inoltre, un servizio di autobotti per venire incontro alla cittadinanza. 

Sul fronte delle indagini, infine, proseguono gli accertamenti dei carabinieri. Certa la matrice dolosa del rogo che ha sciolto i tubi. 


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L'Amam ha annunciato per domani il rientro dall'emergenza, ma già oggi due dei quattro tubi danneggiati dovrebbero essere ripristinati. Nel frattempo, i carabinieri continuano a indagare sulla matrice dolosa del rogo. Che ha portato ieri il sindaco Renato Accorinti a parlare di «attentato mafioso»

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