Una favola per bambini no di certo. Un irrequieto ma dolcissimo film specchio di ansie e paure, fantasie e desideri, quelli del piccolo protagonista, Max, quelle di chiunque, grande o piccino, ogni giorno si ritrova ad affrontare “mostri” dall’indubbia provenienza in boschi sempre più “bui ed insidiosi”. Confuso, a tratti disordinato, così come lo sono tutti i sogni, “Nel paese delle creature selvagge” è l’adattamento cinematografico del celebre libro di Dave Eggers. A portarlo nelle sale è il regista Spike Jonze che trasforma la sceneggiatura in una tenera, a tratti malinconica, storia per grandi e piccini.
Max, un bambino come tanti, con sogni e paure come tutti, sceglie di fuggire dalla realtà approdando su terre inesplorate, quelle della sua immaginazione. Un fantasmagorico mondo abitato da giganteschi omoni pelosi, tutti diversi, tutti selvaggi allo stesso modo. Il piccolo protagonista è un bambino ribelle che rifiuta l’autorità della madre, una madre che da sola deve crescere lui e la sorellina, una madre troppo spesso assente, eccezione fatta quando lo obbliga a mandar giù cene surgelate e scaldate all’occorrenza. Max si sente tragicamente solo, incompreso e, come tutti i ragazzini della sua età, non chiede altro che di poter giocare spensierato. Ma cosa succede se ogni divertimento viene trasformato in arcigno divieto? Saltare sul divano, urlare a squarciagola in salotto, correre su e giù per le scale trasformando lenzuola in magici mantelli, posate e stoviglie in lucenti armi di battaglia, tutto questo a casa non può farlo ma nel Paese delle creature selvagge si. Nel mondo di Max esistono creature che possono bucare i tronchi degli alberi per puro divertimento, intonare strani versi, buttarsi a capofitto per terra o più semplicemente guardare il sole che va a dormire mentre, vicini vicini, si risposa abbracciati. Se nella vita reale non riesce mai ad attirare l’attenzione della madre, nel suo mondo Max indossa una corona ed è il “piccolo Re” di quei mostri pelosi che spesso a banali incomprensioni reagiscono in modo estremo e incontrollato. E’ così che la gioia e la distruzione, la rabbia e l’affetto vanno a braccetto e si susseguono senza alcun senso logico. Scontri, ripicche, battaglie come giochi, battaglie che diventano insulti e tradimenti faranno presto a turbare il delicato equilibrio della compagnia.
Di piccoli uomini saggi e maturi da un lato, grandi e grossi mostri pelosi, sciocchi e infantili dall’altro. Di liti violente, riappacificazioni silenziose, urla, risate e qualche lacrima nascosta. Chi sono i buoni, chi i cattivi? Chi gli adulti, chi i bambini? Tenere lontane le incomprensioni e la tristezza, vincere la solitudine, nemmeno nel fantastico mondo delle creature selvagge, dove tutto è concesso e nulla impossibile, sarà facile. Un film di forte carica emotiva, liberatorio nel suo essere frutto della fantasia, specchio della realtà. Non un film per bambini ma sui bambini.
Torna a casa il piccolo Max, guarda la madre mentre dorme con commovente tenerezza. Sarà che alla fine anche gli ultimi, i più piccoli debbono crescere. E crescere in un mondo confuso e complicato, fatto di creature buone e cattive, creature un po’ selvagge come noi, per Max sarà la più ardua delle avventure, sarà la vita.
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