Cosa c’è dietro la faccia da mascara

Fateci caso, ogni volta che una donna applica il mascara, la sua bocca si apre, assumendo delle espressioni assurde tra il comico e il tragico. Questa è ormai una certezza assodata e universale. 

Sembra di sentire in sottofondo la sinfonia n.5 di Beethoven, ed eccola lì, pronta, applicatore alla mano, specchio di fronte e, come da copione, la bocca si apre! 

Ma perché lo facciamo? Una cosa è certa, è un’azione che parte dal nostro subconscio. Ma c’è molto di più!

A spiegarcelo è la neuroscienziata Zeeshan Ozair, della Rockefeller University. Secondo la studiosa, questa azione è il risultato della perfetta e sistematica interazione di tre paia di nervi: il trigemino, il facciale e l’oculomotore. Il primo controlla i muscoli dedicati alla masticazione (per aprire e chiudere le mascelle); il secondo ed il terzo, invece, si occupano dei movimenti di occhi e palpebre. 

Proviamo a spiegarlo. Per determinati riflessi, si attiva il sistema nervoso (ad esempio quello delle palpebre) e se ne attiva contemporaneamente anche un altro, cioè quello di mascella e mandibola.

Indovinate qual è il risultato? La faccia da mascara! Occhi spalancati, aperti nel vuoto e bocca semi-aperta… Insomma amiche, una cosa è certa, non sarà la bocca aperta a dare intensità al vostro sguardo, ma siccome in questo periodo non viviamo che di piccole gioie, ve lo concedo! Ma permettetemi il neologismo da coniare: hai proprio una faccia da mascara!

Orazio Tomarchio, make up artist di successo, regalerà le sue perle dissacranti, fedele al suo motto «L’eccesso è la chiave del successo».


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo