«Mi è stata formalmente notificata, nel primo pomeriggio di oggi, un’informazione di garanzia in merito a un’indagine della procura di Palermo. Nel dichiarare ogni estraneità rispetto ai fatti contestati, esprimo piena fiducia nel lavoro della magistratura. Ritengo doveroso, in attesa di chiarire completamente ogni addebito, comunicare l’autosospensione in via cautelativa dalla commissione d’inchiesta e vigilanza sul […]
Corruzione, il deputato della DC Carmelo Pace si autosospende dall’Antimafia. Le accuse
«Mi è stata formalmente notificata, nel primo pomeriggio di oggi, un’informazione di garanzia in merito a un’indagine della procura di Palermo. Nel dichiarare ogni estraneità rispetto ai fatti contestati, esprimo piena fiducia nel lavoro della magistratura. Ritengo doveroso, in attesa di chiarire completamente ogni addebito, comunicare l’autosospensione in via cautelativa dalla commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia di cui sono componente».
Lo dice Carmelo Pace, capogruppo della Dc all’Assemblea regionale siciliana, tra i destinatari della richiesta di misura cautelare della procura di Palermo nell’ambito di un’indagine dei carabinieri del Ros che ipotizza i reati di associazione per delinquere, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, turbata libertà degli incanti. L’inchiesta è la stessa che vede tra i principali coinvolti l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro. Per il capogruppo della DC i magistrati hanno chiesto gli arresti domiciliari, così come per Cuffaro e per l’ex ministro all’Agricoltura Francesco Savario Romano. Gli indagati in tutto, secondo quanto accertato da MeridioNews, sono 18.
Le accuse al deputato regionale della DC Carmelo Pace
Pace è accusato di essersi associato con Cuffaro, Vito Raso, segretario particolare dell’assessora alla Famiglia della Regione – in quota DC – Nuccio Albano (non indagata, ndr), e con il faccendiere Antonio Abbonato. Il tutto al fine di «commettere un numero indeterminato di delitti contro la pubblica amministrazione, anche di natura corruttiva e di turbata libertà degli incanti», si legge nei documenti. Pace viene bollato come uno dei membri di spicco di questo presunto comitato d’affari, in quanto incaricato di operare, secondo le accuse, in alcuni ambiti soltanto a lui accessibili in virtù del ruolo ricoperto nel parlamento siciliano. Il capogruppo all’Ars del partito di Cuffaro si sarebbe occupato di coordinare «complessi rapporti corruttivi con privati, enti e imprese, intrattenendo continui contatti con funzionari pubblici e interlocutori politici, sia in sedi istituzionali che al di fuori».