Nel gruppo di turisti in Marocco ci sono anche tre bambini di sette, otto e undici anni. Arrivati domenica, avrebbero dovuto fare ritorno oggi. Tutti i voli però sono sospesi per l'emergenza Covid-19. «Abbandonati al nostro destino», lamentano a MeridioNews
Coronavirus, dieci catanesi rimasti bloccati a Marrakesh «Chiediamo risposte alla compagnia area e alle istituzioni»
Dieci catanesi di cui tre bambini di sette, otto e undici anni sono rimasti bloccati a Marrakech. Arrivati in Marocco la scorsa domenica 8 marzo per qualche giorno di vacanza, oggi avrebbero dovuto fare ritorno a Catania. Il volo Ryanair che era in programma, però, rimarrà a terra per la sospensione del traffico aereo da e per l’Italia dovuta all’emergenza coronavirus. «Quando siamo partiti, con un volo che avevamo prenotato a ottobre, non c’era nessun disservizio per il Marocco. Adesso siamo preoccupati, la situazione è drammatica e non possiamo rischiare di rimanere qui chissà quanto tempo senza avere risposte chiare da parte delle istituzioni». L’appello a MeridioNews arriva da Alessandra, una delle componenti del gruppo.
Una vacanza fatta nel momento peggiore possibile che rischia di trasformarsi in un incubo. «Solo ieri, tramite l’applicazione dell’unità di crisi, siamo venuti a conoscenza di questo blocco da parte delle compagnie aeree – ricostruisce Alessandra – la mail di cancellazione del volo da parte di Raynair ci è arrivata molte ore dopo». Subito la comitiva di turisti ha provato a mettersi in contatto con le autorità per capire cosa fare. «Abbiamo contattato la Farnesina e anche le ambasciate italiane in Marocco ma non ci ha ancora risposto nessuno».
Nessuna informazione utile nemmeno dalla compagnia aerea irlandese. «Da Raynair non risponde nessuno né al telefono né alle mail – lamenta Alessandra – Siamo anche andati direttamente in aeroporto all’ufficio Ryanair ma ci siamo sentiti rispondere semplicemente che, al momento, loro non possono fare nulla. E dal sito non è possibile nemmeno effettuare un cambio volo o un rimborso». Sul sito dell’unità di crisi viene raccomando di «contattare la propria compagnia per informazioni e per trovare al più presto connessioni aeree verso altre destinazioni di transito». «Vogliamo avere risposte dalle istituzioni che ci hanno abbandonati al nostro destino», è l’appello di Francesco, un altro componente del gruppo.