Coppie di fatto e Sicilia degli Struzzi

In questi giorni, come ormai accade in Italia dall’inizio degli anni ’90, si è rinnovata in Sicilia la polemica fra quanti aspirano ad una legge che riconosca diritti civili alle coppie di fatto, e alle famiglie che ne derivano, e quanti considerano immodificabile l’articolo 29 della Costituzione che recita “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.
Dal 1986 il Parlamento non riesce a modificare, o a completare, l’articolo 29 in aderenza alle mutate condizioni di fatto della famiglia italiana. Questo ha provocato a livello regionale e comunale la nascita di movimenti che avrebbero voluto in qualche modo, con leggi regionali o regolamenti comunali venire incontro alle necessità di unioni di fatto fra individui dello stesso o di diverso sesso.
In Italia, secondo dati Istat, sono circa 560 mila le unione libere, un numero che è raddoppiato negli ultimi dieci anni, e sono quasi un milione e mezzo le famiglie i cui conviventi appartengono allo stesso sesso, non necessariamente uniti da vincoli affettivi-sessuali (donne anziane, ad esempio).
La spinta maggiore ad una più completa definizione di famiglia viene soprattutto dall’Unione Europea il cui Parlamento invita da anni i Paesi che non l’hanno fatto a riconoscere con legge le mutate condizioni dell’istituzione “famiglia”.
Nel nostro Paese le iniziative degli enti locali si sono caratterizzati per l’istituzione, frequentemente bocciata dai Coreco, di registri comunali delle unioni civili: Empoli è stato nel 1993 il primo Comune a tentarlo, seguito da Pisa, Firenze, Arezzo, etc. La Toscana, nel dibattito sulle convivenze alternative, probabilmente è stata la prima regione che nel suo Statuto, con l’art. 4, persegue “la tutela e la valorizzazione della famiglia fondata sul matrimonio” e “il riconoscimento delle altre forme di convivenza”. Con la sola eccezione di una regione meridionale, nel 2004, Calabria, Toscana, Umbria ed Emilia Romagna hanno cercato di adeguare i propri Statuti alla Carta della Comunità europea. Regioni, le ultime tre, che hanno visto impugnate le loro decisioni dal Governo di centro destra della XIV legislatura.
Più di 30 Comuni italiani hanno istituito registri delle unioni civili e fra essi solo Bagheria in Sicilia e Atzara in Sardegna rappresentano finora l’intero Meridione. Come spesso è accaduto in questi ultimi anni, la nostra Sicilia per tante conquiste civili rema in coda all’intero Paese e non è strano che il dibattito si sia riacceso in questi giorni.
E’ sparita la “fuitina”, quasi un istituto fra le coppie che volevano vivere more uxorio superando le vere o presunte opposizioni familiari e, in ogni caso, la porta di una convivenza rapidamente sanata da un matrimonio fatto all’alba nelle sagrestie parrocchiali. Oggi esistono migliaia di coppie anche nella nostra Sicilia, non rilevate dalle statistiche ufficiali, che convivono con il tacito o l’aperto consenso delle famiglie di origine in abitazioni autonome o nel seno di una delle famiglie di origine. Un costume che spiega la continua diminuzione in Italia del numero dei matrimoni religiosi, il crescere, nel contempo, di quelli civili, che in alcuni Comuni del Nord rappresentano fra il 70 e l’80% del totale, l’aumento dell’età media al primo matrimonio, cresciuta per maschi e femmine di quattro anni dal novanta ad oggi, sebbene con importanti differenze territoriali.
Ciò che anima di più il dibattito (o la rissa, in certi casi) nella nostra popolazione è la possibilità che esista una normativa che garantisca ai conviventi alcune prerogative tipiche del matrimonio, religioso o civile. Con un solo precedente che (sic) riguarda i nostri parlamentari che possono adottare figli, da conviventi, o possono trasmettere la loro pensione di reversibilità al partner sopravvissuto. E la rissa è maggiore quando si parla di unioni fra soggetti dello stesso sesso.
Che coppie così formate possano essere garantiti sul piano delle reciproca assistenza, sulla possibilità che aspirino ad avere una casa popolare, che possano godere della reversibilità della pensione o adottare figli, provoca reazioni violente da chi vive queste proposte come un attentato alla integrità della famiglia tradizionale. Non a caso, la recente proposta di un deputato regionale del Pd ha provocato la pubblica condanna di alti prelati della Chiesa siciliana. Ai quali bisognerebbe fare osservare che la famiglia, anche in Sicilia, è in profonda trasformazione. Ed esistono cittadini che, per le loro scelte di vita, per le loro condizioni socio-economiche, per la difficoltà di seguire vie di rispettabili ma non eterne tradizioni, per la loro diversità sessuale non possono essere spinte ad abbandonare una società o una religione che non li vuole capire. Ci sono doveri che una società fondata sulla solidarietà e una religione fondata sull’amore non possono misconoscere.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

In questi giorni, come ormai accade in italia dall’inizio degli anni ’90, si è rinnovata in sicilia la polemica fra quanti aspirano ad una legge che riconosca diritti civili alle coppie di fatto, e alle famiglie che ne derivano, e quanti considerano immodificabile l’articolo 29 della costituzione che recita “la repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.

In questi giorni, come ormai accade in italia dall’inizio degli anni ’90, si è rinnovata in sicilia la polemica fra quanti aspirano ad una legge che riconosca diritti civili alle coppie di fatto, e alle famiglie che ne derivano, e quanti considerano immodificabile l’articolo 29 della costituzione che recita “la repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.

In questi giorni, come ormai accade in italia dall’inizio degli anni ’90, si è rinnovata in sicilia la polemica fra quanti aspirano ad una legge che riconosca diritti civili alle coppie di fatto, e alle famiglie che ne derivano, e quanti considerano immodificabile l’articolo 29 della costituzione che recita “la repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.

In questi giorni, come ormai accade in italia dall’inizio degli anni ’90, si è rinnovata in sicilia la polemica fra quanti aspirano ad una legge che riconosca diritti civili alle coppie di fatto, e alle famiglie che ne derivano, e quanti considerano immodificabile l’articolo 29 della costituzione che recita “la repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]